Cesena nel mondo di Castori: a Bolzano c’è uno staff di ex cesenati

Farà un certo effetto non vederlo in campo ma in tribuna, un’abitudine che a Cesena ha ugualmente scritto la storia più o meno 20 anni fa, quando Fabrizio Castori si chiudeva nel gabbiotto assieme al fidato Marino Vernocchi. Anche sabato al Druso l’uomo di Tolentino non sarà in panchina per colpa di una severa squalifica di 3 giornate rimediata contro l’Empoli, e al suo posto prenderà di nuovo posto il “figlio calcistico” Riccardo Bocchini, ex ministro della difesa del Cesena e guida spirituale sul campo di un gruppo che in Romagna ha fatto la storia ed è stato amato da tutto il popolo, perché era umanamente impossibile non affezionarsi o non legarsi allo spessore umano di queste persone. Da quasi un anno Castori e Bocchini guidano una squadra di ex che il Cavalluccio ritroverà dopo il pareggio di un anno fa e dopo la splendida cavalcata del 2018, che aveva anticipato il doloroso fallimento, sopraggiunto in tribunale, dell’Ac Cesena.

Castorizzati

Chiamato al capezzale di una squadra alla deriva l’8 dicembre 2024, Castori ha messo in moto la macchina e caricato tutti i suoi collaboratori, che ritroveranno da ex il Cesena sabato: oltre all’inseparabile Bocchini, nello staff ci sono il tecnologico figlio Marco, match analyst e collaboratore assieme a Tommaso Marolda, e i due preparatori atletici Carlo Pescosolido e Danilo Chiodi per un totale di 6 persone, alle quali andrebbero aggiunti anche il direttore sportivo Paolo Bravo e il centrocampista tuttofare Salvatore Molina, che a Cesena hanno giocato in passato. Castori e il suo staff hanno fatto cifra tonda nello scorso fine settimana a Mantova, tagliando il traguardo delle 30 partite alla guida di un Sudtirol rilevato da ultimo in classifica. Quando il tecnico marchigiano subentrò, la squadra di Bolzano era reduce un punto nelle 8 giornate precedenti (tra cui la sconfitta al Manuzzi contro il Cesena del 3 novembre) ed evidenti segnali di resa. Serviva una scossa e Castori l’ha data. Ma non si è limitato a rianimare una squadra depressa e sgonfia. L’ex allenatore bianconero l’ha trascinata fuori dalla zona rossa portandola ai confini del perimetro play-off. Nelle 30 partite con Castori in panchina, il Sudtirol ha conquistato 10 vittorie e 13 pareggi, per un totale di 43 punti (tra lo scorso campionato e quello attuale), perdendo solo 7 gare. Con l’uomo di Tolentino in panchina, il Sudtirol viaggia alla media di 1,43 punti a partita, grazie a una fase offensiva che funziona (47 gol realizzati) e a una difesa che concede il giusto (39 gol presi).

Difficoltà

La partita di sabato sarà molto complicata per il Cesena essenzialmente per due motivi. La squadra bolzanina è indiscutibilmente la più “verticale” del campionato: pochissimo possesso palla, zero poesia e tanta sostanza soprattutto in ripartenza. Ma soprattutto meno spazi per il Cesena rispetto ad altri viaggi. Altra criticità: la struttura del Sudtirol. Davanti si alternano tre pesi massimi come Merkaj, Pecorino e Odogwu e anche la difesa è ben piazzata. Sarà una partita con tante seconde palle e tanti duelli, non il terreno ideale per un Cesena più a suo agio quando può palleggiare.

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