Voce del verbo rimontare. Al minuto 70 di Monza-Cesena ci era riuscito Shpendi, sull’assist da visionario di Berti: 1-1 e palla al centro. Ma l’inflessibile Var ha scovato un beffardo fuorigioco di rientro di Olivieri e il risultato sul tabellone luminoso del Brianteo è tornato quello che lampeggiava dal 37’, cioè dal gol realizzato da Obiang, con tanti saluti alla possibile rimonta, che il Cavalluccio avrebbe meritato. Se c’è un difetto che, nelle prime 13 giornate di campionato, il Cesena non è riuscito a curare è proprio questo: quando la squadra di Mignani va sotto, difficilmente riesce a rimontare. La buona notizia è che i bianconeri non sono troppo abituati ad andare in svantaggio, mentre la cattiva notizia è che, quando ciò accade, diventa complicatissimo fare punti.
Cesena, le rimonte impossibili: 5 volte sotto e solo un ribaltone
Eccezione Spezia
Il Cesena ha trascorso appena 207 minuti in svantaggio di uno o più gol sui 1.170 complessivi delle prime 13 giornate, mentre sono quasi il doppio (393) i minuti trascorsi in una situazione di vantaggio. Stesso discorso sul numero di partite complessive: in appena 5 gare il Cavalluccio è stato sotto, in ben 10 partite è stato avanti. Spezia-Cesena rimane però l’unica gara della stagione in cui gli uomini di Mignani sono riusciti a recuperare da una situazione di svantaggio. Un mese e mezzo fa al Picco i bianconeri sbagliarono la lettura su un cross “telefonato” di Aurelio in apertura di partita e vennero trafitti dall’altro ex Lapadula, che portò subito in vantaggio lo Spezia. Dopo aver trascorso 34 minuti all’inseguimento dei liguri, la Romagna bianconera trovò il pareggio con Frabotta, poi chirurgico nell’azionare il ribaltabile con la prima doppietta in carriera tra i professionisti. Totale: da 0 a 3 punti, con rimonta completata nella prima e unica volta di questa stagione.
Zero assoluto
Negli altri quattro momenti in cui gli avversari si sono trovati in vantaggio, invece, il Cesena non è mai riuscito a rimediare e a muovere la classifica. La prima volta era capitato a Frosinone, dove la squadra di Mignani è rimasta in svantaggio per 43 minuti (dall’1-0 di Raimondo al 2’ della ripresa), subendo rapidamente anche il secondo e il terzo gol prima dell’inutile rete di Ciervo a gara ormai sepolta. In casa, invece, il Cavalluccio si è trovato ad inseguire solo una volta: dopo il doppio gancio incassato dalla Reggiana, spietata a ribaltare il gol iniziale dello stesso Ciervo con l’ex Tavsan e Portanova. Il Cesena ha avuto a disposizione 66 minuti, ma non sono bastati: un gol divorato da Olivieri, un altro da Zaro allo scadere e in mezzo un palo di Ciofi hanno reso molto amaro un secondo tempo a senso unico ma senza gol. Gli ultimi due casi sono i più recenti e anche i più simili, con il doppio 1-0 di Bari e di Monza: al San Nicola sono mancati tempo ed energie negli 11 minuti finali, dopo il gol di Gytkjaer, mentre al Brianteo la reazione è stata feroce e il gol era pure arrivato, ma la tecnologia ha stoppato il Cesena, prima degli ultimi tentativi a vuoto di Shpendi, Zaro e Berti.
In vantaggio
Se da una situazione di svantaggio il Cesena ha raccolto solo 3 punti in 5 partite, quando i bianconeri hanno segnato per primi sono stati quasi infallibili: escludendo lo scivolone contro la Regia e il successo in rimonta contro lo Spezia, nelle altre 8 partite sono arrivate 6 vittorie (Pescara, Sampdoria, Venezia, Sudtirol, Carrarese e Avellino) e 2 pareggi (Entella e Palermo) nelle uniche due partite in cui è uscito il segno “ics” in questa stagione.
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