Cesena, la rinascita dell’amuleto Frabotta

La copertina di Cesena-Avellino se l’è presa di prepotenza Riccardo Ciervo, autore del gol che ha inaugurato la partita e dell’assist (per Blesa) che l’ha definitivamente chiusa. Ma sull’altra fascia c’è un esterno altrettanto dominante e determinante, che ha un ruolo da protagonista nella splendida cavalcata del Cavalluccio. Dopo aver dimenticato la sfortunata parentesi inglese e una lunga serie di infortuni, Gianluca Frabotta è diventato il padrone incontrastato della corsia mancina, dove un anno fa il Cesena era spesso vulnerabile e dove oggi la squadra di Mignani soffre meno e attacca di più. Oltre ad essere uno dei migliori acquisti estivi di Fusco, l’ex terzino della Juventus è anche un... amuleto. Quando c’è lui in campo, infatti, il Cesena non perde praticamente mai.

Numeri

Al netto di un piccolo contrattempo fisico, che lo ha obbligato a saltare la trasferta di Venezia e il big-match del Manuzzi contro il Palermo, il mancino di Roma si è sempre messo a disposizione di Mignani, che solo una volta non lo ha mandato in campo per scelta tecnica: il 4 ottobre contro la Reggiana, quando Frabotta doveva ancora smaltire definitivamente i postumi dell’infortunio.

Per il resto ha sempre giocato: 8 volte da titolare e una volta da subentrato per un totale di 664 minuti. Dentro a questo lasso di tempo spicca la doppietta realizzata sul campo dello Spezia, la prima in carriera da professionista, che un mese fa ha permesso al Cavalluccio di espugnare il Picco e di inaugurare l’eccellente periodo tra la seconda e la terza sosta chiuso domenica scorsa contro l’Avellino. Per un giocatore che, nella prima parte del 2025 non aveva praticamente mai giocato, i primi due mesi e mezzo di campionato con la maglia del Cesena sono stati archiviati con il sorriso. Anche perché, con Frabotta sulla fascia sinistra, il Cavalluccio non ha mai conosciuto la parola sconfitta.

Imbattuto

Riavvolgendo il nastro, il numero 99 bianconero è sceso regolarmente in campo nelle prime 3 giornate: 75 minuti a Pescara, 67 contro la Virtus Entella e 90 a Genova contro la Sampdoria. In queste partite il Cesena ha conquistato 7 punti, ma Frabotta addirittura... 9 visto che aveva lasciato il campo contro l’Entella sull’1-0. Non convocato contro Venezia e Palermo, il migliore amico di Ciofi torna in campo a Frosinone, ma solo negli ultimi 24 minuti, quando i buoi sono già scappati e i ciociari hanno già segnato i 3 gol che hanno interrotto l’imbattibilità della squadra di Mignani. Con lui in campo il Cesena non prende altri gol e, anzi, ne segna uno con Ciervo a partita morta e sepolta. Altro giro e altra sconfitta, questa volta contro la Reggiana al Manuzzi, una partita alla quale Frabotta assiste dalla panchina.

Il rientro a pieno regime, come detto, arriva dopo la sosta di ottobre: il mancino è decisivo contro lo Spezia, gioca 80 minuti a Bolzano e altri 90 minuti contro la Carrarese, con la squadra che fa l’en plein di vittorie. Poi comincia il mese di novembre e a Bari, dove “Frabo” aveva già giocato proprio agli ordini di Mignani, il numero 99 resta in campo fino al minuto 58, con il risultato inchiodato sullo 0-0. Quando Gytkjaer segna, infatti, Frabotta è in panchina. L’ultima partita è storia recente: 90 minuti contro l’Avellino e altri 3 punti in saccoccia. Mica male.

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