Cesena, i numeri premiano il preparatore D’Urbano e tutto lo staff

Una squadra sana e allergica agli infortuni. Il Cesena di Mignani, grazie alla preziosa regia del preparatore atletico Giorgio D’Urbano e di uno staff (anche medico) evidentemente preparato e all’altezza della situazione, ha goduto di buona salute durante la stagione appena conclusa. Era da tanti anni che l’infermeria di Villa Silvia non faceva registrare così tanti posti liberi, a testimonianza che sono stati limitati gli infortuni che hanno accompagnato la lunga stagione del Cavalluccio. Tre di questi sono stati traumatici (Berti, Shpendi e La Gumina), quindi non collegabili a un certo tipo di lavoro atletico o a una specifica preparazione fisica, ma semplicemente imprevedibili e determinati da cause esterne, mentre altri (molto pochi) sono stati di natura muscolare, che però non hanno mai condizionato le rotazioni di Mignani. Solo in un reparto, nell’ultima parte della stagione, il tecnico di Genova ha avuto gli uomini contati, proprio per colpa di un infortunio traumatico e di un guaio muscolare, due problemi che hanno curiosamente colpito chi non aveva cominciato la stagione a Cesena, ma era arrivato a gennaio: La Gumina e Russo.

Gare saltate

Considerando solo i 22 calciatori della rosa che vantano almeno una presenza in campionato e che hanno concluso la stagione a Catanzaro, sono state “appena” 34 le gare saltate dai bianconeri. Il più penalizzato è stato proprio La Gumina, che tecnicamente non è stato convocato in tre partite del ritorno (Spezia, Palermo e Modena) ma che è rimasto in panchina anche in altre quattro circostanze a causa di motivi esclusivamente fisici. La colpa è stata una distorsione alla caviglia che ha bloccato il centravanti siciliano sul più bello, tra la trasferta di Brescia e il big-match casalingo contro lo Spezia. Era metà marzo e da quella settimana La Gumina ha saltato 7 partite. Non è andata tanto meglio a Russo, che si è fermato per un problema muscolare ai flessori dopo la gara di fine marzo contro la Juve Stabia, per un totale di 5 partite saltate. In pratica, due dei tre acquisti di gennaio hanno saltato 12 delle 34 gare complessive, rappresentando un terzo dei forfait.

Doppio colpo

Detto che a gennaio il Cesena ha salutato l’uomo più sfortunato e soprattutto più cagionevole di salute (Saber, non convocato 11 volte per un cronico problema alla schiena), nel girone d’andata sono stati solo due gli infortuni da trauma, che hanno colpito curiosamente due debuttanti nel loro momento migliore: Berti e Shpendi. Il trequartista di Calisese era stato colpito duro da Caldara durante il derby contro il Modena, ma ha saltato solo le due partite successive contro Palermo e Mantova (dove era comunque in panchina). Più pesante il bilancio per Shpendi, che aveva saltato per un affaticamento muscolare la trasferta a Spezia, e che poi fu messo ko da Venturi nella gara contro il Cosenza: 3 partite saltate contro Juve Stabia, Cremonese e Carrarese. Tra Berti, La Gumina e Shpendi fanno 12 gare saltate per infortuni traumatici.

Sani e salvi

Per il resto, tra chi ha indossato la maglia del Cesena dalla prima all’ultima giornata, il più... assente per motivi fisici è stato Ceesay, indisponibile per 5 giornate, mentre Ciofi, Piacentini, Pieraccini e Adamo hanno saltato due gare a testa. Un solo forfait per Klinsmann, Prestia, Celia, Antonucci e Tavsan, mentre ben 8 calciatori su 22 non sono mai finiti ai box: Pisseri, Mangraviti, Donnarumma, Calò, Bastoni, Francesconi, Saric e Mendicino. Tutti sono sempre stati a disposizione di Mignani.

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