Cesena Fc, cinque diesse in otto anni: com’è lontano il ventennio di Cera

Con Filippo Fusco è iniziato il quinto mandato di un direttore sportivo nelle ultime otto stagioni del rinato Cesena Fc post fallimento. Segue ad Alfio Pelliccioni, Moreno Zebi, Stefano Stefanelli e Fabio Artico, nessuno dei quali è arrivato al terzo anno in bianconero. Lontanissimi i tempi di Pier Luigi Cera, in carica per oltre 20 anni, ma anche di figure “istituzionali” all’interno della società come Renato Lucchi o Rino Foschi, il cui ruolo andava oltre a quello di diesse. Fusco non è il primo avvocato chiamato a ricoprire questo ruolo a Cesena. Recente è il precedente di Stefanelli (2022-2023). E neppure è il primo napoletano, prima di lui Franco “Totò” De Falco (dal 2000 al 2002) da Pomigliano D’Arco.

Il miglior diesse della A

L’esperienza (peraltro non fortunata) di De Falco ha segnato un punto di rottura nella storia dei direttori sportivi a Cesena, nell’ambito di una più generale evoluzione del mondo del calcio. Il 2000 è infatti l’anno in cui il cavalier Cera andò in pensione, dopo avere svolto la funzione ininterrottamente dal 1979 (nel 1988 fu premiato con il “Guerin d’oro” quale migliore direttore sportivo della Serie A) e della morte di Renato “Mici” Lucchi. Quest’ultimo non compariva ufficialmente nei quadri societari come direttore sportivo, era di più: braccio destro del presidentissimo Dino Manuzzi, suo consigliere, uomo-mercato e direttore tecnico. E anche con Edmeo Lugaresi continuò ad avere un peso rilevante nella scelta degli allenatori e dei giocatori.

Direttori “riciclati”

Non è quindi semplice definire esattamente il numero dei predecessori di Fusco nella storia del Cavalluccio, in quanto al di là della nomina formale il ruolo di diesse ha sempre assunto contorni variabili nel corso delle stagioni. Nei primi anni di vita dell’Ac Cesena ci pensava Renato Piraccini, uno dei fondatori, a selezionare i giocatori e nel contempo a curare gli aspetti amministrativi e contabili della società. In seguito il compito fu affidato ad ex giocatori bianconeri, quali Adler Bonci e Arnaldo Pantani, nei panni di direttore tecnico. Negli anni ‘60 era lo stesso presidente Manuzzi a seguire gli affari di mercato, coadiuvato dal figlio Luciano, e avvalendosi all’occorrenza della consulenza di Antonio Bovina o Vittorio Pasti. Il direttore sportivo non aveva ancora assunto un ruolo centrale, come nel caso di Luigi “Cina” Bonizzoni (1969-1970) il quale, esonerato da allenatore, fu “riciclato” come diesse con l’onere di occuparsi pure di questioni amministrative e organizzative. È dal 1971-1972 con Giorgio Vitali che anche a Cesena il ruolo iniziò a essere concepito in senso moderno, grazie a Gigi Radice promotore di una svolta nell’organizzazione tecnica del club bianconero.

Presidenti e consulenti

Tornando ai giorni nostri, nel nuovo millennio si sono succeduti diversi direttori sportivi, intervallati da periodi in cui il Cesena ha operato senza una figura a tempo pieno e le compravendite erano gestite dai presidenti Giorgio Lugaresi e Igor Campedelli. Dopo il già citato De Falco è stato il turno di Rino Foschi come consulente “esterno” in quanto tesserato del Palermo, Lorenzo Minotti, Antonio Recchi e dal 2013-2014, ufficialmente come direttore dell’area tecnica, di nuovo Foschi che è stato l’ultimo dell’Ac Cesena.

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