Cesena, eppure i play-off sono ancora a tiro

Più che una sconfitta, a Mantova è stata una figuraccia. Il Cesena, prima della sfida di giovedì al Martelli, non aveva mai perso una partita con 3 gol di scarto. Non lo aveva fatto neppure nei giorni peggiori, come a Castellammare di Stabia e a Carrara, o nei pomeriggi storti, come a Pisa (andata) e Catanzaro (ritorno), dove almeno il Cavalluccio era riuscito a segnare o a riaprire partite morte e sepolte. A Mantova, di fronte alla peggior difesa del campionato (alla quale mancavano tre titolari), il Cesena ha confermato di attraversare il suo peggior momento del girone di ritorno e di fare una fatica tremenda a trovare il gol. Per la seconda partita consecutiva i bianconeri hanno sparato a salve e ora il conto totale del 2025 dice 15 reti in 15 partite, cioè appena un gol ogni 90 minuti, praticamente una miseria per chi non aveva mai avuto problemi a segnare, ad eccezione del black-out di Natale. Il Cesena è ripiombato in quel buco nero: non segna e non vince più. E questa volta non c’è neppure l’alibi Sassuolo, al quale la squadra di Mignani si è aggrappata nell’ultima partita del Manuzzi, quando l’avversario era oggettivamente fuori categoria. Il Mantova veniva da un punto in due gare e, nelle 18 partite che hanno preceduto quella di giovedì, aveva chiuso la propria porta solo una volta.
Ultimo posto
Con lo scivolone del Martelli, il Cavalluccio ha eguagliato la striscia negativa di fine andata e inizio ritorno, che resta(va) la peggiore della stagione fino a giovedì: 4 punti in 7 giornate, cioè lo stesso bottino strappato nelle partite contro Frosinone, Bari, Cosenza, Juve Stabia, Cremonese, Carrarese e Cittadella. In quel caso il Cesena era riuscito a vincere una partita (contro i calabresi) ma aveva perso più gare di oggi, poi espugnò Marassi e cambiò marcia, risalendo la classifica. Tornando all’attualità, il vento è cambiato dopo l’ottimo 0-0 contro lo Spezia e la sosta di marzo. Dalla sconfitta contro la Juve Stabia del 30 marzo al 3-0 di Mantova, i bianconeri hanno conquistato solo 2 punti (con appena 3 gol realizzati e 9 gol incassati). Nessuno, nelle ultime 5 giornate, ha fatto peggio della squadra di Mignani, che nell’ultimo mese sarebbe ultima in classifica assieme al Catanzaro e al Cittadella.
Eppure...
Nonostante tutto, il Cesena non ha perso posizioni in classifica. In chiave salvezza, oggi è difficile stabilire se i 44 punti possano dare la salvezza matematica anche se essendoci 10 squadre sotto (5 delle quali con 8 o più punti di distacco) la sensazione è quella che i bianconeri siano a posto. Sensazione avvallata dal fatto che tra le squadre alle spalle del Cavalluccio ci sono ancora 7 scontri diretti da giocare nelle ultime tre giornate. Ma il dato più paradossale riguarda la zona play-off: giovedì hanno perso malamente anche le due rivali del Cesena a quota 44, ovvero Modena (ribaltato in casa dalla Reggiana) e Bari (caduto a Cosenza). Sarebbe bastato un punto a Mantova per tornare nei play-off e addirittura per avvicinare il 6° posto occupato da Palermo e Catanzaro, entrambe sconfitte e inchiodate a quota 48. Il Cesena sta peggio di tutti, ma tecnicamente è (incredibilmente) ancora padrone del proprio destino: domani al Manuzzi arriverà il Palermo, che nelle ultime 7 giornate ha perso più partite del Cavalluccio (ben 3), poi ci saranno le trasferte di Cosenza e di Modena. I canarini, prima del derby del Braglia del 13, andranno a Carrara e ospiteranno il Brescia, mentre il Bari riceverà il Pisa (al quale basta un punto per la A) e poi andrà a Cittadella e a Bolzano. Insomma, ci sarebbero tutto il tempo e tutte le possibilità per dare un senso agli ultimi 10 giorni di campionato, ma il Cesena dovrebbe innanzitutto riaccendersi.
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