Cesena, è ora di stringere i tempi per il direttore sportivo: Rinaudo in call con Melby e il suo consulente Klinsmann

Dopo aver tergiversato per tre settimane, il board del Cesena vuole stringere i tempi e definire entro mercoledì l’ingaggio del nuovo direttore sportivo, che avrà il compito di sostituire Fabio Artico e di costruire la squadra (e si è già in grave ritardo con l’inizio dei lavori) che il 24 agosto sarà ai nastri di partenza del campionato di Serie B. Per questa sera (ma non è escluso uno slittamento di 24 ore) è in programma la riunione, probabilmente decisiva, del board per scegliere il profilo più adatto per il Cesena che verrà. Che avrà un budget inferiore a quello dell’ultima stagione e sarà chiamato a rifondare l’attacco con giocatori a costo zero o con scommesse da andare a “vincere” in Serie C. Mentre ci si dovrà liberare di qualche ingaggio pesante: Shpendi su tutti ma anche Bastoni (su cui ha messo gli occhi l’Avellino) e/o Calò.
In tre per un posto
Entrando nel discorso direttore sportivo, dopo l’uscita di scena di Giorgio Zamuner, salgono le quotazioni di Leandro Rinaudo, tornato prepotentemente di moda due giorni fa. Al momento l’ex difensore centrale è in prima fila, mentre restano stabili le quotazioni di Stefano Stefanelli e sono in ribasso quelle di Filippo Fusco.
Rinaudo in call
Venerdì Rinaudo ha partecipato a un summit in videoconferenza con Corrado Di Taranto, Mike Melby e Jurgen Klinsmann in qualità di consulente dell’azionista di maggioranza. Rinaudo ha dato un giudizio sul campionato del Cesena, su Mignani (con cui ha già lavorato) e si è confrontato sulle linee guida che accompagneranno il club nella prossima stagione, proprio come avevano già fatto Fusco e Stefanelli. Alla proprietà americana, Stefanelli aveva sottolineato il desiderio di voler tornare a lavorare a Cesena a due anni dalla separazione e dopo le esperienze da diesse del Pisa e da braccio destro di Giuntoli alla Juventus. Rinaudo tornerebbe invece a “vestire” bianconero dopo l’esperienza da calciatore vissuta nella stagione 2004-2005, all’alba di una carriera che lo ha portato a indossare anche le maglie di Napoli e Juventus e a giocare più di 200 partite tra A e B.
Da dirigente, il percorso del 42enne siciliano è stato più breve, ma Rinaudo, dopo l’antipasto di Venezia, dove fu osservatore e dirigente dell’area tecnica, ha già avuto la possibilità di lavorare con due proprietà molto ricche e molto ambiziose come quella di Cremonese e Palermo. Rinaudo fu ingaggiato nell’estate 2018 dalla Cremonese come direttore sportivo per essere esonerato a fine febbraio dal cavaliere Arvedi con la squadra al 12° posto nonostante il quarto monte ingaggi del campionato (dopo Benevento, Palermo e Verona). L’addio con la Cremo ha permesso a Rinaudo di tornare a casa: nell’estate 2019 è stato ingaggiato dal “suo” Palermo, il club in cui è cresciuto da calciatore. In rosanero è stato prima direttore tecnico e poi responsabile del settore giovanile, poltrona che ha abbandonato (in favore dell’ex centravanti bianconero Erjon Bogdani, di cui è stato anche testimone di nozze) a fine luglio 2022, quando è diventato direttore sportivo al posto del dimissionario Castagnini. Pur avendo a disposizione un portafogli dalle disponibilità praticamente illimitate (la proprietà era appena passata al City Football Group dello Sceicco Mansour Bin Zayed, il proprietario del Manchester City) e spendendo 9 milioni di euro per i cartellini dei giocatori, con il riscatto di Brunori costato 1,8 milioni proprio come il cartellino di Dario Saric dall’Ascoli, il Palermo di Rinaudo perso l’8° posto all’ultima giornata, fallendo così i play-off. Play-off raggiunti nel 2022-2023. In quel campionato il Palermo acquistò cartellini di giocatori per la cifra record di 15 milioni 880mila euro (3 milioni e 880mila per Ranocchia, 2,7 milioni per Lund per citare i più costosi) ma solo l’arrivo di Mignani, che Rinaudo ritroverebbe in Romagna, aveva consentito ai rosanero di blindare i play-off dopo l’esonero di Corini a 7 giornate dalla fine. Il punto interrogativo per Rinaudo è dunque questo: abituato ad avere un bancomat senza limiti e ad acquistare solo giocatori di prima fascia, saprebbe garantire al Cesena le “scommesse” a costo zero di cui ha bisogno per creare plusvalore?
Artico resiste altri due giorni
In attesa di definire il nome del nuovo diesse, il Cesena ha posticipato di due giorni la separazione da Fabio Artico. Il motivo? Per non far trascorrere troppo tempo dall’esonero del “vecchio” all’annuncio del suo sostituto. L’addio ad Artico è atteso per domani e l’assunzione del nuovo probabilmente mercoledì.