Cesena-Cittadella vale tanto, ma di rinforzi non se ne vedono

A differenza di quanto avviene una categoria sopra e una categoria sotto, la Serie B è l’unico campionato dove la prima partita del nuovo anno solare si gioca la seconda domenica del 2025, il 12 gennaio. Ciò significa che, soprattutto chi ha urgente bisogno di affidarsi alla sessione invernale per rinforzare la propria squadra, ha un assist da sfruttare: 10 giorni di tempo per consegnare al proprio allenatore uno o più nuovi acquisti da far giocare già alla ripresa del campionato. Il Cesena inaugura oggi a Villa Silvia la prima settimana piena del 2025 con vista sul campionato, ma al momento non ha fatto nulla in entrata. Nei primi 6 giorni del nuovo anno Artico ha perfezionato la cessione di Saber al Trapani, chiudendo un’operazione già imbastita subito dopo Natale, e ora sta cercando di cedere Piacentini alla Triestina e di liberarsi di Van Hooijdonk, quella che in estate era stata vista come una scommessa interessante e condivisibile ma che, per diversi motivi, è stata miseramente persa. Però in entrata non si è fatto nulla. Zero.

La ripresa e i rinforzi

Eppure domenica si gioca Cesena-Cittadella che non è configurabile come una finale solo perché è la 2a giornata di ritorno e la classifica del Cavalluccio resta un affresco, parzialmente sfregiato dal pessimo 0/3 di fine anno, ma è una partita che può indirizzare la seconda parte della stagione e per questo non va sbagliata, proprio come la gara successiva, in programma 5 giorni dopo a Marassi contro la Sampdoria, altra squadra che ristagna dietro ai bianconeri. Il Cesena arriva alla partita con il Cittadella con poche certezze (a causa delle 5 sconfitte nelle ultime 6 di campionato) e altri segnali già noti da tempo. Il primo riguarda proprio l’attacco: alle spalle di Shpendi non c’è mai stata una valida alternativa e la speranza di tutti, almeno fino a questo punto della stagione, riguardava le condizioni di salute del gemello, che non si sarebbe potuto fermare neppure per due linee di febbre, altrimenti sarebbero stati dolori. L’influenza non è arrivata, ma un infortunio muscolare sul più bello sì: da metà dicembre, ed è la seconda certezza, si sa che Shpendi sarebbe rimasto fuori un mese, che avrebbe saltato 3 partite (3 sconfitte e 0 gol segnati), e che le sue condizioni sarebbero state un’incognita per il 12 gennaio. Alla luce di questi due motivi sarebbe stato fondamentale arrivare a oggi con una punta in più. Così non è stato, per cui serve dare una sgasata nei prossimi giorni, proprio per arrivare alla gara di domenica con almeno un altro attaccante per poter garantire più soluzioni a un Mignani che, a cavallo di Natale, le ha provate tutte in attacco senza mai riuscire a trovare la chiave giusta per segnare.

Discorso simile per il centrocampo, altro reparto che già in agosto si vedeva essere debole per la Serie B in quanto orfano di leadership, di un giocatore di lotta e di governo (ma Artico confidava nel recupero di Saber per poter dare la svolta...). All’inizio della stagione, il difetto era stato mascherato dall’ottima proposta offensiva di un Cavalluccio animato dall’entusiasmo della promozione, poi è emerso in modo fragoroso anche perché i giocatori di spessore (Bastoni su tutti) sono spariti troppo presto.

Quale strategia?

Già dalla conferenza stampa pre-natalizia, Artico ha sottolineato che per fare mercato deve liberarsi di alcuni ingaggi pesanti in quanto il budget che gli è stato concesso (addirittura 11 milioni e mezzo, come ufficializzato dallo stesso direttore sportivo) è stato tutto speso. Il primo giocatore da liberare velocemente è proprio Van Hooijdonk, che ieri ha comunicato che non rientrerà dall’Olanda dove era andato per festeggiare il Capodanno, ma il direttore sportivo e il Cesena non possono permettersi di essere “prigionieri” di un paio di uscite prima di assicurare due pedine pesanti a Mignani. Ad esempio, se l’olandese dovesse salutare la Romagna a fine gennaio e si aspettasse la sua uscita per prendere un rinforzo, chi arriverebbe al suo posto? Uno scarto tra i già pochi attaccanti che si muoveranno a gennaio. Durante l’estate Artico ha avuto a disposizione un budget da classifica medio/alta, ben superiore a quello delle altre tre matricole (la Juve Stabia ha speso la metà esatta, Carrarese e Mantova 6 milioni e mezzo in meno...) che gli sarebbe dovuto servire per allestire una squadra capace di salvarsi senza patemi. Detto che i conti si faranno alla fine, ora servono, nel più breve tempo possibile (perché a gennaio si giocheranno 4 gare di campionato), rinforzi per correggere quei difetti noti da tempo.

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