Calcio, i ricordi di Massimo Agostini: "L'Inter offriva di più, ma avevo dato la parola al Milan"
Fa piacere essere chiamati ancora dopo anni. Sono ricordi bellissimi di quei tempi” hanno detto “il Condor” Agostini e “Seba” Rossi che ha ricordato come al suo arrivo in rossonero conobbe Carlo Sangiorgi, presidente fondatore del Milan Club Faenza, a lui intitolato, scomparso due anni fa.
I due ex calciatori, hanno dialogato con grande disponibilità e, intervistati dal presidente Giuseppe Sangiorgi hanno ripercorso la loro carriera iniziata come compagni di squadra assieme al Cesena nel settore giovanile fino a vincere il Campionato Primavera, primo storico successo, sotto la guida di Arrigo Sacchi. Fu proprio l’allenatore di Fusignano a volerli al Milan nel 1990.
“Accettai la proposta di Galliani e Braida, preferendola a quella successiva, più ricca, dell’Inter, ma avevo dato la parola e la mantenni– ha ricordato Massimo Agostini, 129 gol in carriera, un highlander dello sport, in campo fino a oltre 40 anni e vincitore di titoli europei e internazionali anche nel beach soccer – Sicuramente scegliere il nerazzurro, dove sarei stato l’alter ego di Klinsmann sotto la guida di Trapattoni, sarebbe stata una scelta più facile visto l’agguerrita concorrenza nell’attacco rossonero che schierava Van Basten, Gullit, Massaro e Simone, ma riuscì a ricavarmi spazio in un anno bello, speciale vincendo la SuperCoppa Europea e la Coppa Intercontinentale e conquistando il secondo posto in campionato”.
Sebastiano Rossi iniziò come rincalzo, ma poi seppe imporsi e diventare negli anni un punto fermo del Milan degli invincibili, prima con Arrigo Sacchi e poi con Fabio Capello, vincendo cinque scudetti, tre Supercoppe italiane, una Coppa Intercontinentale, una Coppa dei Campioni e due Supercoppe Europee, stabilendo il record di imbattibilità assoluta in serie A con 929 minuti, superato solo dopo 22 anni da Buffon.
“Ho avuto la fortuna di conoscere Arrigo Sacchi che mi ha insegnato a vivere il calcio in modo professionale. Fin da piccolo sono sempre stato tifoso milanista e quindi esser chiamato in rossonero fu una grande soddisfazione. Devo ringraziare poi Fabio Capello che mi migliorato sotto l’aspetto tattico e tecnico, a gestire i rapporti con i compagni, la dirigenza, la stampa. Da parte mia – ha rimarcato Rossi -ho avuto il merito di conquistare spazio allenandomi in modo serio e costante, con voglia di fare e tenacia. Posso dire con orgoglio che ci stavo anch’io e di aver fatto la mia parte, in un ruolo di responsabilità come quello del portiere, in quella grande squadra di giocatori di altissimo livello, forte di una difesa straordinaria, con Tassotti, Baresi, Maldini, Filippo Galli e Costacurta”.
Agostini, Rossi e il Cesena
Agostini è responsabile dell’area tecnica. “Al Cesena sono nato calcisticamente, tornato più volte come calciatore. Ora lo vivo in altro ruolo. Abbiamo cinque partite da giocare e vincere per sperare ancora di vincere il girone, poi eventualmente avremo la chance dei playoff. Il programma è partito in estate con prospettiva biennale, ponendo quest’anno le basi con un gruppo forte”.
Rossi è supervisore dei portieri, con competenza dalla prima squadra alle giovanili. “Ho impostato un programma condiviso con tutti i preparatori. Mi piace molto il ruolo che sto svolgendo”.
All’evento hanno partecipato l’assessore allo sport, Martina Laghi, tifosa rossonera come il padre Renato, ex ciclista pure lui presente come i delegati dei Milan Club Forlì, Bastia e Modena, dedicato proprio a Sebastiano Rossi.