Calcio Coppa Italia C, Modesto:«Cesena a Ravenna per passare il turno»

CESENA - Vigilia di Coppa Italia serena in casa Cesena. Domani sera alle ore 20.30 al Benelli andrà in scena il secondo derby con il Ravenna nel giro di dieci giorni e questa volta non potrà finire in pareggio (previsti supplementari ed eventuali rigori in caso di parità). Modesto sa che tra domani e l'anticipo di sabato con la Reggiana si gioca tanto: «Questa è una settimana particolare, con tre gare in 6 giorni. Però un calciatore non si tira mai indietro e non si risparmia quando deve giocare una partita. E' una sfida importante, non tanto perché è un derby, quanto perché noi teniamo alla Coppa e vogliamo passare il turno». Novità in porta: «Tocca a Marson, ma non gli vanno messe pressioni: siamo tutti curiosi di vedere come si comporta in partita. Se sono soddisfatto di Agliardi? Sta subendo tanti gol e quando capita questo non è mai facile per un portiere. Per lui vale lo stesso discorso che faccio per gli altri: la fase difensiva va migliorata, perché non è possibile prendere gol ad ogni mezza palla che concediamo. In partita ci sono momenti in cui dimostriamo di avere paura e sembriamo quasi dare l'impressione agli avversari che sia facile farci gol. Non si può giocare con la paura e non si possono commettere errori come quelli fatti sui primi due gol della Fermana. Sul corner del 2-2 c'è stata una risalita sbagliata da parte di tutti: nel momento del cross sono saliti tutti verso centrocampo come se ci fosse da mettere in fuorigioco qualcuno. Ma non esiste il fuorigioco su corner e non esiste che la mia squadra cerchi il fuorigioco in situazioni del genere». Sulla formazione di domani, oltre a Marson sono previsti i rientri di Maddaloni, Franchini, Franco, Zecca, ma anche quelli di Valencia («l'ho visto molto attento e applicato in queste due settimane») e di Brunetti, cui è morta la madre la scorsa settimana: «Questa mattina si è allenato e l'ho visto presente. Abbiamo parlato a lungo ed è strano, visto che Alessandro è un ragazzo molto timido e di solito parla pochissimo. Credo che giocare gli possa fare bene. E poi lo merita perché è un professionista serio e un ragazzo d'oro: si allena sempre al massimo e si fa sempre trovare pronto quando chiamato in causa».

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