Calcio C, Cesena: Brambilla, da comparsa ad attore protagonista

Dalla panchina al campo nel giro di qualche mese. Lo specialista di questo “upgrade” è stato per tanti anni Giuseppe De Feudis, che in estate partiva regolarmente dalle retrovie e tra autunno e inverno cominciava a guadagnare spazio e minuti fino a diventare un titolare inamovibile o quasi negli ingranaggi del Cesena. Passavano gli anni e gli allenatori, ma il percorso e la crescita del Conte non cambiavano mai. Nelle ultime due stagioni, cioè un anno fa con William Viali e nel campionato in corso con Domenico Toscano, due tecnici ben diversi al timone di due rose altrettanto differenti, il novello De Feudis ha un nome e un cognome: Alessio Brambilla. Il figlio d’arte, che curiosamente ricopre lo stesso ruolo del Conte pur avendo un fisico completamente diverso, sta ripetendo quest’anno ciò che era successo nella scorsa stagione, riuscendo però a migliorare in questo girone di ritorno, durante il quale si è definitivamente (ri)lanciato nelle gerarchie di Toscano.

Similitudini

Arrivato a titolo definitivo in Romagna nell’estate 2021 dopo essere uscito dal settore giovanile del Milan, nei due gironi d’andata (campionato 2021-2022 e 2022-2023) è sempre partito al rallentatore. Anzi, a guardare i numeri, l’andata di un anno fa e quella di quest’anno sono pressochè identiche. Il primo Brambilla, agli ordini di Viali, aveva totalizzato appena 5 presenze nel 2021 con appena una gara da titolare, nella quale aveva curiosamente segnato anche il suo primo gol con la maglia del Cesena, sul sintetico di Teramo, all’attuale compagno Tozzo. Prima e dopo il centrocampista di Vimercate era sceso in campo solo in quattro spezzoni per un totale di 130 minuti in un girone, con la bellezza di 10 partite osservate dalla panchina e 4 dalla tribuna (per infortunio). Il girone d’andata di quest’anno è stato praticamente identico: più panchine (13), meno tribune (2), meno presenze (4), ma anche più gare da titolare (3) e più minuti in campo (211) solo grazie all’impennata di dicembre. In totale, comunque, nei due Lati A il figlio d’arte è sempre stato poco più di una comparsa.

Crescita

Tutto è cambiato al giro di boa dei due campionati. Nella scorsa stagione, ad esempio, Brambilla giocò più del doppio delle gare nel girone di ritorno (playoff esclusi): 12 presenze in 19 giornate, di cui ben 7 da titolare. Di conseguenza aumentarono i minuti, praticamente quintuplicati: da 130 a 676. Nel girone di ritorno dello scorso anno Viali aveva tenuto in panchina il centrocampista solo quattro volte, mentre un paio sono state le tribune per indisponibilità fisica. In questa stagione, invece, la crescita di “Brambo” è stata ancora più impetuosa e lunedì scorso, ad Ancona, il ragazzo lombardo ha già superato le presenze di un anno fa confrontando i due gironi di ritorno: da 12 a 13 grazie al gettone ottenuto allo stadio Del Conero. Questo significa che nelle ultime 5 giornate, dall’Olbia all’Alessandria, il fatturato di Brambilla potrà crescere. Nel frattempo, ecco i numeri che certificano la lievitazione anche nel girone di ritorno, proprio come un anno fa: 13 presenze a 4, il triplo delle gare da titolare (9 a 3) e il quadruplo dei minuti in campo (da 211 a 874). Solo col Siena il numero 77 del Cavalluccio è rimasto a guardare in panchina, prima e dopo si è sempre ritagliato un ruolo da protagonista.

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