Nel giro di un mese Luca Tabbiani ha sfidato le quattro squadre che comandano il girone B. Il 2 ottobre il suo Fiorenzuola esondò contro la Reggiana (5-0), prima di perdere tre volte in rapida sequenza contro Gubbio (0-1), Cesena (2-1) e Virtus Entella (0-1). L’ex centrocampista di Triestina, Bari e Cremonese è l’uomo perfetto per analizzare con cognizione di causa le “quattro sorelle” e per giocare in anticipo il big-match di domani sera, lui che è ligure e che ha pure allenato a due passi dal Comunale, la Lavagnese in Serie D, che gioca dalla parte opposta del fiume Entella che dà il nome al club di Chiavari.
Tabbiani, scelga un aggettivo o un sostantivo da abbinare ad ognuna delle quattro squadre che occupano le prime quattro posizioni del Girone B.
«Il Cesena per me è straripante. Contro di noi ho visto una squadra aggressiva, affamata, carica, determinata a cercare la palla e soprattutto forte. L’Entella è sorniona: non tende a fare sempre la partita, ti aspetta, sa attaccarti alle spalle, ha qualità. Aspetta più del Cesena e poi va, possedendo tantissime soluzioni davanti e tantissimi cambi, però è molto meno esuberante della squadra di Toscano. Il Gubbio lo definirei frizzante: davanti ha esterni rapidissimi e molto forti, hanno gamba in tutti i settori, sono bravi nelle ripartenze. La Reggiana direi esperta, anche se il 5-0 contro di noi è irreale. Di questo gruppo è la più collaudata, ha già fatto tanti punti in C e sa gestire bene i momenti del campionato».
Quale squadra l’ha maggiormente impressionata e perché?
«Naturalmente dico il Cesena, soprattutto negli ultimi 30 minuti, anche se è stata l’unica che abbiamo affrontato fuori casa, per di più dentro a uno stadio come il Manuzzi che è stato spettacolare e ha trascinato la squadra. Ma anche nei primi 60-70 minuti, quando c’era più equilibrio, a Cesena non siamo mai riusciti ad essere pericolosi. La Reggiana con noi ha avuto una giornata storta, mentre le due partite contro Gubbio ed Entella sono state più equilibrate e non avremmo meritato di perdere».
Qual è il punto di forza e il giocatore-chiave delle quattro squadre?
«Per il Cesena dico l’entusiasmo: ne ho percepito fuori dal campo ma anche dentro al campo, si vedeva che si divertivano a giocare. Come giocatore, a me ha impressionato Saber, è un giocatore carismatico, un trascinatore, con noi il suo ingresso ha trasformato la squadra. Il punto di forza dell’Entella è la grande fisicità, è una squadra strutturata, forte fisicamente, con chili e centimetri: un carrarmato. Come giocatore dico Palmieri, l’ho allenato, fa la differenza a centrocampo. Del Gubbio balza all’occhio la solidità: è organizzatissima, difficile da penetrare, ha un guru in panchina. L’impressione, affrontandolo, è che tutti i giocatori sappiano come muoversi. Come giocatore scelgo Arena: è giovane, ha grande qualità, è veloce, sa segnare. Per la Reggiana scelgo la qualità tecnica molto alta. A centrocampo ha Rossi e rientrerà Cigarini, davanti Rosafio e Lanini, delle quattro è la più tecnica. Come giocatore Fausto Rossi, il sarto: sa cucire, dare qualità, gestire in fase di possesso e non possesso».
Domani sera c’è Entella-Cesena. Chi è la favorita e che partita si aspetta?
«Il campo del Comunale favorisce l’Entella: quel sintetico è sempre stato un punto di forza per i liguri. Il Cesena cercherà di essere il più alto e aggressivo possibile, l’Entella proverà ad attaccare alle spalle, con punte che cercano la profondità. Chiave della partita: quanti palloni il Cesena riuscirà a rubare nella metà campo avversaria? Se il numero dovesse essere alto, il Cesena sarebbe favorito».
Analizziamo i reparti di Entella e Cesena. Partiamo dalle due difese.
«Entrambe sono ben attrezzate fisicamente. Adottano due moduli diversi, a quattro l’Entella e a tre il Cesena, ma entrambe cercano sempre di giocare sull’anticipo, provano a stare alte e a non portarsi il nemico dentro l’area. Il Cesena tende a prenderti alto e a rompere più il reparto, l’Entella non esagera nell’aggressione alta ed è più protetta».
Passiamo al centrocampo.
«Il Cesena è molto aggressivo, l’Entella tende più ad aprirsi, gioca con le mezzali di inserimento e prova a riempire l’area. Il Cesena ha più motore, corre di più e ha un trequartista che si alza, l’Entella gioca con un play classico e due mezzali oltre al trequartista».
E infine gli attacchi.
«Come uomini c’è l’imbarazzo della scelta, basta vedere chi gioca e soprattutto chi sta fuori. Da un momento all’altro entrambe hanno giocatori che possono risolvere, perché tutti hanno il gol in canna. Merkaj, Faggioli, Zamparo e Ramirez. Ferrante, Corazza, Udoh e i gemelli Shpendi oltre a Chiarello. Sono due reparti praticamente perfetti».
Domani sera come andrà a finire?
«Mi aspetto un pareggio, perché sono due squadre che si equivalgono. Sarà una bella partita, con due tipologie di gioco diverse, che possono far venire fuori una sfida interessante. Per quello che ho visto io, il Cesena sta meglio di tutti, ma il sintetico di Chiavari inciderà».