Calcio C, Mercadante:"Cesena, abbiamo un motivo in più per vincere"

Mario Mercadante, questa settimana è molto difficile parlare di calcio anche dentro allo spogliatoio del Cesena. Come state vivendo questa drammatica situazione che ha colpito la città?

«Siamo molto scossi. La maggioranza di noi vive con le famiglie in punti che non sono stati toccati da questa tragedia, ma Francesconi è di Faenza e Pieraccini di Forlì e per loro è stata più dura. Vedere ricoperta dall’acqua e dal fango una parte della città che ci ha ospitato e che ci sta ospitando mi lascia senza parole. Non avevo mai vissuto una situazione simile, sono rimasto colpito e segnato. Questa è una ferita dolorosa, ma vedere la solidarietà e soprattutto tantissimi ragazzi con badili e stivali è davvero splendido».

Anche voi avete contribuito ieri.

«Noi siamo cittadini di Cesena, siamo stati accolti come dei figli dalla vostra terra e dalla vostra gente e, anche se siamo ospiti, ci sentiamo cesenati soprattutto oggi. Questa tragedia sarà un motivo in più per cercare di regalare una gioia anche a chi ha avuto danni. Per questo abbiamo un motivo in più per cercare di vincere, ce lo siamo detti nello spogliatoio e ci siamo stretti ancora di più. Abbiamo una responsabilità in più verso questa città».

Al debutto del 27 maggio manca ancora una settimana. Come sta la squadra?

«È un periodo interminabile, dall’ultima gara contro l’Alessandria è passato un mese. Noi ci stiamo allenando tanto e con grande intensità, ma i 33 giorni senza partite non devono essere un alibi. La prima gara per noi sarà la più importante, perché affronteremo una squadra che ha già riassaporato il clima-partita. A livello fisico ci siamo, dobbiamo arrivare al top anche a livello mentale. Per quanto mi riguarda è stata una sosta utile, dovevo recuperare dopo l’infortunio di inizio aprile e ora mi sento molto bene. Non scendo in campo dalla trasferta di Ancona, ma adesso sono pronto».

Qual è stato il momento più difficile durante questo mese senza campionato e senza playoff?

«Quando hanno posticipato l’inizio degli spareggi, devo dire che il cambio di programma non è stato piacevole, ma poi lo abbiamo metabolizzato subito. Questa lunga sosta deve diventare un vantaggio, perché magari saremo più freschi e riposati. Noi dobbiamo pensare a noi e alla nostra testa, serviranno coraggio, personalità e determinazione».

Giovedì sera è cominciata la fase nazionale con la gara di andata degli ottavi. Nessuna delle squadre entrate da teste di serie ha vinto, è una coincidenza?

«Chi aveva già giocato è arrivato con la temperatura più alta, dobbiamo fare tesoro di questo. Di sicuro non possiamo farci superare a livello agonistico e di determinazione. Se pareggiamo quello, poi vengono fuori le nostre qualità, che sono sopra la media».

Lei tra una settimana ritroverà i playoff dopo la storica cavalcata di un anno fa con il Monopoli. Che emozioni conserva di quell’esperienza?

«Ho un ricordo meraviglioso. Vivrò queste partite con lo stesso entusiasmo dell’anno scorso, quando abbiamo lottato fino alla fine portando il Monopoli nel punto più alto della propria storia. Eravamo una squadra forte, compatta. Oggi sto rivedendo queste caratteristiche. L’entusiasmo sarà fondamentale».

Cosa le hanno insegnato quegli spareggi?

«Innanzitutto che possono regalare serate indimenticabili. Se sei unito e compatto, se fisicamente stai bene, puoi arrivare ovunque. Ecco, quando a Cesena si crea un certo entusiasmo, al Manuzzi si gioca veramente in dodici».

Avere l’Orogel Stadium dalla sua parte cosa significherà?

«Ricordo benissimo quell’atmosfera di un anno fa con la maglia del Monopoli, sarà bellissimo vivere lo stadio dall’altra parte della barricata».

Dopo 33 giorni senza partite c’è il rischio di aver perso la compattezza e la forza che vi hanno portato al secondo posto?

«No, l’andamento del campionato te lo porti anche nei play-off. Vedo il Cerignola o lo stesso Lecco, squadre con entusiasmo e senza pressioni, che hanno fatto cose importanti durante l’anno e che stanno facendo benissimo anche ora. Ci aspettano partite diverse, ma le caratteristiche principali non si possono cancellare. Noi dobbiamo essere consapevoli di quanto fatto e della nostra forza».

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