Calcio C, le prime idee del Cesena "made in Usa": spogliatoi più grandi e club house sempre aperta

“Tifosi” è stata una delle parole più pronunciate lunedì sera, durante la conferenza stampa di presentazione, dai copresidenti Robert Lewis e John Aiello, che ieri mattina sono rientrati negli Stati Uniti assieme alle famiglie per trascorrere il Natale a casa. Di conseguenza, per avvicinare ulteriormente la gente alla squadra al netto di un periodo piuttosto complesso a livello sanitario, nell’agenda di Lewis e di Aiello ci sono anche alcuni interventi all’Orogel Stadium Dino Manuzzi. Prima di partire per Gubbio al seguito della squadra, mercoledì i due copresidenti avevano incontrato il sindaco Lattuca e il suo vice Castorri per parlare (anche) di questo e per cominciare a sondare il terreno. Ma in cosa consisterebbe il restyling di uno stadio comunque già di primissima fascia come il Manuzzi? Innanzitutto i due copresidenti vorrebbero caratterizzare l’impianto a livello squisitamente estetico, dando una colorazione diversa all’esterno, magari della tribuna dove domina l’arancione. In questo caso, un eventuale via libera per rendere bianconero anche esternamente il Manuzzi, passerà dalla Soprintendenza. Un’altra richiesta riguarderebbe l’ampliamento dei due spogliatoi riservati alle squadre, giudicati troppo piccoli dai due avvocati americani, che vorrebbero inoltre riaprire e sfruttare diversamente anche la Club House alle spalle della gradinata, magari tenendola sempre aperta come un locale punto di riferimento per tifosi e non. L’obiettivo (Covid permettendo, naturalmente) è quello di avvicinare maggiormente tecnici e soprattutto giocatori alla tifoseria, ma anche quello di allestire almeno un negozio con tutti i prodotti e le maglie ufficiali del Cesena da vendere.

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