Calcio C, Jurgen Klinsmann entusiasta della squadra del figlio: «Che forza il Cesena. Non ho mai pensato di entrare in società»

Ciò che colpisce di Jürgen Klinsmann sono la sua gentilezza, la sua eleganza, la sua disponibilità e la sua empatia. Venuto a Cesena insieme alla moglie Debbie Chin per trovare il figlio Jonathan, in questi giorni l’ei fu campione del Mondo ad Italia ’90 e campione d’Europa a Inghilterra 1996 con la maglia della Germania si sta gustando la città e i suoi dintorni (ad esempio, il mare d’inverno a Cesenatico), assaporando i sapori, scoprendo gli angoli e, ovviamente, guardando calcio.

Venerdì sera era al Dino Manuzzi per Cesena-Virtus Entella. Quando Kargbo ha segnato il 3-0 si è alzato anche lui ad applaudire convinto e felice, quando l’Imperatore ha chiuso i conti sotto la curva Ferrovia non ha pensato che in quella porta, più o meno dalla stessa posizione, il 9 dicembre 1990 aveva scaraventato alle spalle di Alberto Fontana il vantaggio esterno dell’Inter (che vinse poi 1-5): «Mi ricordavo dello stadio di Cesena, ma non mi ricordavo di avere segnato un gol. Sapete, ho giocato per tanti anni, sono stato in tante città e in tanti stadi, ho tanti ricordi ma non tutti i ricordi».

Klinsmann parla ancora un italiano fluente, che in questi giorni ha rispolverato con grande piacere a partire dalla tribuna d’onore del Dino Manuzzi, dove erano presenti l’ex compagno nerazzurro Paolo Stringara, il Ct dell’Italia Under 20 Alberto Bollini, altre due grandissime punte degli Anni ’80 e ’90 come Ruggiero Rizzitelli e Massimo Agostini e un importante attaccante del passato come Fabio Artico, che non avrà mai fatto gol in Serie A ma che tra i professionisti è andato in tripla cifra. Rizzitelli, Agostini e Stringara sono poi andati con Jurgen, la moglie Debbie e il figlio Jonathan a mangiare una pizza in uno dei locali simbolo del Cavalluccio, la Pizzeria Pontevecchio. Circondato da una trentina di tifosi bianconeri discreti ma ammirati, Klinsmann si è concesso a tutti coloro che volevano fotografarsi con lui e ha conosciuto un ragazzo di Busto Arsizio, fidanzato con una cesenate, il cui cugino si chiama Jurgen proprio in suo onore.

Ieri mattina, poi, Klinsmann è salito a Villa Silvia per assistere a Cesena-Crotone Primavera (c’era anche il già citato Alberto Fontana) e ha così parlato: «Venerdì ho assistito ad una bella partita. Mi è piaciuto il Cesena, mi è piaciuta tantissimo l’atmosfera all’interno dello stadio. Ed è bella pure la città. Dovete sapere che io conservo ottimi ricordi dell’Italia, dei miei tre anni all’Inter e dei miei sei mesi alla Sampdoria. Mi piace tornare e sono felice che mio figlio Jonathan sia venuto a fare un’esperienza in Italia».

Parlando del figlio, oltre all’amore paterno dimostra lo spessore dell’uomo di calcio: «Jonathan è venuto perché pensa che l’Italia possa essere un passo importante per la sua carriera: si vuole mettere in mostra. Ma nel calcio a decidere è sempre il campo: prima negli allenamenti, poi in partita. In questi giorni l’ho visto felice e questo rende me e mia moglie felici».

Un mese e mezzo fa qualcuno ha azzardato un Klinsmann junior in squadra e un Klinsmann senior in società. Jurgen fa chiarezza: «Non ho mai pensato di entrare in società. Io conosco bene Mike Melby, che è uno dei soci e investitori del club: viviamo vicini, a sud di Los Angeles, e spesso, prima che Jonathan venisse tesserato, io e Mike abbiamo parlato di Cesena e del calcio italiano in generale. Però, nel mio futuro non c’è l’ingresso in un club. Io voglio continuare ad allenare».

Una ventina di giorni fa Klinsmann è stato sollevato dall’incarico di Ct della Corea del Sud dopo la sconfitta con la Giordania nella semifinale di Coppa d’Asia: «Avevo appena rinnovato fino al 2026 e pensavo di arrivare ai Mondiali americani. Invece ho pagato i problemi di spogliatoio». Forse aveva sottovalutato le divisioni del gruppo, c’era chi seguiva Son e chi era “contro” la star del Tottenham. La lite tra i giocatori scoppiata il giorno prima di Corea del Sud-Giordania che ha mandato ko Son è stata determinante. «Spero di trovare un’altra nazionale con cui partecipare ai Mondiali del 2026».

Jurgen e Debbie resteranno a Cesena ancora per qualche giorno: «Ma prima della fine del campionato torneremo a Cesena, magari per festeggiare. Contro il Gubbio però non ci saremo: lunedì 12 saremo infatti a Monaco di Baviera per il funerale di Andy Brehme. Sarà un giorno molto difficile per me e per tutti quelli che lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene: la sua morte è stato un duro colpo».

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