Calcio C, il Cesena crea tanto, ma per ora segna poco

«L’importante è tirare, poi vedrete che miglioreremo». L’ultima frase pronunciata da Mimmo Toscano dopo la vittoria nel derby è la colonna sonora perfetta per accompagnare (e analizzare) le prime due giornate di campionato del Cesena. Due giornate tremendamente uguali per certi versi, ma naturalmente agli antipodi guardando il tabellino e di conseguenza il fatturato: 0 punti contro la Carrarese, 3 punti contro il Rimini. Eppure, nei primi 180 minuti della nuova stagione, il Cavalluccio ha tirato tantissimo in porta e verso la porta e lo ha fatto anche con una discreta continuità, segnando però troppo poco.

Produzione

Solo sei squadre (Carrarese, Entella, Gubbio, San Donato Tavarnelle, Lucchese e Ancona) hanno realizzato più gol nelle prime due giornate, quindi i problemi di mira non riguardano solo il Cesena, ma nel rapporto tiri effettuati e reti segnate al momento il bilancio è negativo. La prima ora contro Carrarese al debutto e contro il Rimini è stata in entrambi i casi dominata dal Cavalluccio, che ha sempre tenuto in mano il volante delle due gare, calciando tanto e coinvolgendo tanti interpreti, a cominciare dagli attaccanti. Al debutto sono stati i due gemelli Shpendi i grandi protagonisti assieme a quel favoloso leader emotivo che risponde al nome di Saber Hraiech, anche lui a un passo dal gol al Manuzzi, mentre a Rimini sono saliti in cattedra Alexis Ferrante e soprattutto Simone Corazza, entrambi al debutto da titolari ed entrambi pericolosissimi al Neri, al netto del geniale colpo di tacco da tre punti del “Joker”. Nelle prime due giornate Toscano ha già spolverato l’intero arsenale a sua disposizione, cambiando sempre i due titolari e dando spazio a tutti gli attaccanti: Stiven Shpendi (97 minuti) guida la classifica del minutaggio davanti agli stessi Ferrante (83) e Corazza (80), con Cristian Shpendi al quarto posto (65) e Udoh al momento più staccato (25). Al di là dei numeri, il segnale lanciato da Toscano è chiaro e conferma le parole spese durante l’estate, quando l’uomo di Calabria spiegò di volere un reparto con uomini interscambiabili: l’attacco non è solo forte e profondo, ma è altamente competitivo in tutti i suoi uomini. Ad oggi non ci sono gerarchie, anche per il “ritardo” dei due titolari disegnati, e questo aspetto ha permesso ai gemelli Shpendi di essere protagonisti.

Paradosso

Solo la contabilità finale non torna. Due gol in due partite sono pochissimi per una squadra che ha tirato tanto e ha quasi sempre giocato meglio dell’avversario, al quale per ora ha sempre concesso le briciole. Ripensandoci è l’esatto contrario di quanto successo un anno fa, quando il Cesena era invece magistrale nel vincere le partite tirando pochissimo e giocando decisamente meno bene. Ricordate? Dopo lo 0-0 contro il Gubbio (un solo tiro nello specchio), il Cavalluccio espugnò Lucca tirando tre volte: miracolo su Zecca nel primo tempo e gol di Ardizzone e Candela nella ripresa. Totale: 3 tiri in porta, 2 gol. Discorso simile a Viterbo, nella trasferta successiva: gol al primo tiro in porta e altra vittoria. Più o meno lo stesso film di Olbia la domenica dopo: un altro 0-1 con due conclusioni. Solo contro l’Imolese alla terza giornata il Cesena sprecò tanto non riuscendo a segnare. Un anno dopo, la tendenza è completamente cambiata: oggi gli uomini di Toscano tirano tanto ma segnano poco. Da domani contro la Torres, di conseguenza, va sistemata la mira. Perché sulle munizioni a disposizione quest’anno non c’è nulla da dire.

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