Nella curva ospiti del Vanni Sanna dopo i fattacci di Ponte Pietra ci sono solo 10 tifosi del Cesena con tre striscioni. Sono tifosi che non vivono nella provincia di Forlì-Cesena: arrivano da Novara, Lugo, Faenza e Castiglione. Ma tra Alghero (aeroporto deputato) e lo stadio di Sassari di tifosi bianconeri ce ne sono oltre 100. Sono volati dal Marconi di Bologna e dall’aeroporto di Linate nonostante il divieto. Il biglietto aereo era già acquistato da tempo: perché rinunciare alla gita?
Gli ultras contano una larga rappresentanza Wsb e qualche Sconvolts. Il gruppo “Insieme per il Cesena” ha poco meno di 20 elementi e alle 6.30 di domenica è già in pasticceria a pregustare la partenza nella speranza (vana per i cesenati di residenza) di poter strappare un ingresso allo stadio di Sassari “da clandestini”. Non ci riusciranno.
In aereo i sassaresi di ritorno sull’Isola chiedono tutti la stessa cosa e poi ascoltano tutti lo stesso racconto: «Siamo tifosi del Cesena. Ma per colpa di quello che è successo prima del derby col Rimini oggi allo stadio non possiamo entrare». La giornata è climaticamente invitante. Così la frangia ultras, appena sbarcata, chiarisce subito alla polizia che nessuno di loro andrà a Sassari. Hanno un bus a disposizione e una mini scorta al seguito. La pausa pranzo la passano in spiaggia.
Intanto una ventina di tifosi raggiunge in hotel la squadra. Saluta lo staff e si fanno scattare una foto con Toscano. Niente scaramanzia per carità… Ma è un rito che sull’isola si era già consumato. Prima dello 0-1 di Olbia...
Poi tutti a tavola a 500 metri dallo stadio. Gli spaghetti alla carbonara di mare vanno a ruba e in sala ci sono anche gli atleti del Tutta Vista, che gioca in 1ª Categoria. Il gemellaggio canoro di sostegno reciproco accompagna una porzione di pasta sovrabbondante.