Calcio C, Cesena: tre sconfitte in casa che pesano

Quattro vittorie e 14 gol cancellati in 90 minuti. A livello squisitamente statistico, dopo la sconfitta di lunedì sera, il Cesena è tornato indietro di un mese. Lo scorso 22 gennaio Bianchi e soci uscivano dal Manuzzi sopraffatti dalla delusione per un 1-1 contro la Fermana, dopo aver sprecato (e regalato) l’impossibile, e con la certezza di essere stati ricacciati a -7 dalla Reggiana, che qualche ora prima aveva battuto l’Alessandria. Dopo quella partita il Cavalluccio era riuscito a conquistare 12 punti, cioè tre in più della capolista, caduta nel frattempo ad Ancona e mai così vicina dallo scorso dicembre all’altro ieri. I 7 punti sono una prenotazione della Regia al tavolo della B, ma non possono cancellare il fatturato del Cesena, che lunedì non ha sbagliato affatto l’atteggiamento (encomiabile soprattutto nel primo quarto d’ora e nella ripresa, come testimoniato dagli applausi dell’intero stadio al fischio finale) ma semmai qualche dettaglio dentro la partita più importante della stagione. Non è stata solo una questione di episodi, oggettivamente sfavorevoli al contrario dell’andata, ma anche di strategia, che la Reggiana ha interpretato meglio ricacciando indietro di tre caselle il Cesena. Da qui al 23 aprile, la capolista potrebbe permettersi il lusso di perdere addirittura due partite e (anche) per questo motivo non conviene perdere tempo a studiare la classifica. Molto meglio concentrarsi esclusivamente sul Cavalluccio, come ammonisce sempre Toscano.
Fattore Manuzzi
Contro la Reggiana è arrivata la terza sconfitta casalinga in campionato, un numero troppo alto per sognare il primo posto. Paradossalmente il Cesena ha perso troppe occasioni e soprattutto troppi punti in casa, dove al momento vanta il quinto rendimento del girone alle spalle della capolista Reggiana (10 vittorie, 2 pareggi e 1 sconfitta per una media di 2.46 punti a partita), del tandem Entella-Carrarese (29 punti, 1.93 a partita) e dell’Ancona (28 punti, ma 2 a partita). Con 27 punti conquistati (media 1.92) il Cesena è la peggiore delle prime cinque e nelle ultime cinque giornate rimaste a disposizione dovrà cambiare passo, anche perché gli unici punti persi nel 2023 sono stati buttati via proprio all’Orogel Stadium mentre in trasferta sono arrivate quattro vittorie in altrettanti viaggi.Scelte e condizione
Con le due difese che non hanno concesso nulla ai due attacchi, lunedì sera la Reggiana l’ha vinta soprattutto a centrocampo, dove l’assenza di Saber, cintura nera di riconquista alta della palla, ha indiscutibilmente pesato. E’ parso abbastanza evidente che l’ex Padova non fosse al top quando è entrato in campo, ma senza il trequartista titolare sarebbe stato forse più opportuno cominciare con l’altro trequartista di ruolo (Chiarello), anziché adattare un “tattico” come Bianchi, meno dinamico dell’ex alessandrino. A proposito di dinamismo, la capolista (anestetizzata sugli esterni, dove Guglielmotti e Guiebre non hanno mai messo in moto) ha dimostrato di essere fortissima e mobilissima con le mezzali (non a caso il primo gol lo hanno confezionato Kabashi e Nardi): la scelta di affidarsi a Brambilla non ha pagato, mentre è sembrato un po’ affrettato il sacrificio di Adamo all’11’ del secondo tempo. Ma l’aspetto più importante, guardando avanti, riguarda il parco attaccanti. Dopo un mese condito da 8 reti in due, per la prima volta Stiven Shpendi e Simone Corazza non sono riusciti a segnare, anche per merito dell’eccellente difesa della Reggiana. Toscano ha rovesciato in campo Ferrante eUdoh senza ricevere risposte. Il primo non riesce proprio a ritrovarsi e a lasciare il segno (un solo gol decisivo a dieci giornate dalla fine), il secondo si è smarrito dopo l’infortunio muscolare di metà novembre ed è ancora lontano dalla condizione straripante di inizio autunno. Verso la volata finale, il loro recupero sarà fondamentale perché il peso dell’attacco non potranno sostenerlo solo i due titolari.