Calcio C, Cesena: tanti gol e niente tiki-taka: tutti i numeri di un successo

Se uno non avesse mai visto una partita del Cesena, leggendo i crudi numeri al termine del girone d’andata stenterebbe a crederebbe al primo posto solitario della squadra di Toscano. Perché ci sono alcuni dati (tutti presi da wyscout) che potrebbero non sembrare da capolista.

Niente tiki-taka

Ad esempio, il Cesena effettua in media 345 passaggi a partita mentre chi gli gioca contro ne fa 129 in più (474). Il numero totale dei passaggi al termine dell’andata fa ancora più impressione: il Cesena ne ha tentati 6.568 (con una precisione di poco superiore al 75 per cento), gli avversari 9.015 (con una accuratezza dell’80 per cento). Che il Cesena non sia una squadra votata al tiki-taka lo si evince in modo ancora più chiaro dalla percentuale del possesso palla. Solo in due partite su 19 i romagnoli hanno tenuto il pallone più degli avversari: è accaduto ad Olbia, in occasione dell’unica sconfitta stagionale (63% del possesso palla, con quasi l’80% nell’ultima mezz’ora), e in casa del Pineto (54% ma con il 70% nella ripresa). Due volte, contro il Sestri Levante e contro la Vis Pesaro, il possesso è stato 50 e 50, nel derby con il Rimini la differenza è stata del 2% e anche di due soli passaggi (415 a 417), contro Spal e Torres il Cesena si è fermato al 45%. Ma in 6 delle restanti 12 gare la percentuale di possesso della squadra di Toscano è oscillata tra il 30 e il 36%: è accaduto in casa contro Carrarese e Lucchese (ma dopo essere andato in vantaggio il Cesena ha lasciato la palla alle due toscane e ha poi colpito in ripartenza), quindi a Gubbio (il minimo, 30%, giustificabile con 88 minuti più 7 di recupero in inferiorità numerica), Pescara, Recanatese e Perugia. Ma in queste ultime tre occasioni, la squadra di Toscano ha colpito in fretta (addirittura 0-2 al 7’ in casa della Recanatese) e poi ha pensato a restare compatta senza dare campo agli avversari.

Verticalità devastante

Quella di lasciare palla è anche una strategia di Toscano, le cui squadre sanno produrre un calcio diretto, veloce e verticale come poche altre in categoria e, in generale, in tutta Italia. La pericolosità del Cesena, anche in termine di volume di conclusioni, è infatti notevolissima. Nel girone di andata il Cesena è andato al tiro 234 volte (12,3 di media a partita) e tenendo conto del numero dei passaggi, il dato che emerge è che, in media, la squadra di Toscano arriva alla conclusione ogni 28 passaggi (numero da tenere a mente). Di queste 234 conclusioni, appena 35 sono state ribattute dai difensori avversari, 84 sono terminate sul fondo, 4 si sono schiantate contro i legni (traversa di Varone con la Spal, palo di Prestia con la Lucchese, traverse di Corazza e Prestia a Perugia) e ben 111 sono state quelle nello specchio della porta, che hanno fruttato 44 reti, una sola su rigore. In pratica, il Cesena esulta ogni 5,32 conclusioni totali (un gol ogni 2,52 tiri nello specchio). Tutti numeri che testimoniano la capacità che ha la squadra di Toscano nel produrre tiri di qualità, l’efficacia degli avanti bianconeri, quasi tutti bravissimi ad attaccare la profondità. Al lavoro di squadra vanno unite le qualità dei singoli: Kargbo e Shpendi emergono in tutta la categoria per la capacità di creare superiorità numerica e palle-gol, Adamo (numero 1 degli uomini assist con 11 passaggi vincenti) ma anche Donnarumma sono tra i migliori crossatori del girone.

Compattezza e spirito difensivo

Devastanti davanti, in particolare a campo aperto, i bianconeri sono animati da uno spirito unico quando difendono. Compatti e solidi, i bianconeri danno praticamente sempre l’impressione di essere disposti a morire pur di difendere il risultato, il compagno, la maglia e, in generale, la città di Cesena. In 19 giornate hanno concesso in totale 152 conclusioni (8 a partita, una ogni 59,31 passaggi... notata la differenza?). Ma il dato più sensazionale è che di questi 152 tiri, addirittura 59 siano stati respinti dalle gambe o dai corpi dei giocatori di Toscano. Restano quindi 93 conclusioni: 41 sono quelle arrivate nello specchio (con 13 gol incassati da Pisseri: uno ogni 3,15 tiri), una è stata respinta dal palo (colpito da Forte del Sestri Levante) e 51 sono finite sul fondo.

Altri numeri d’oro

La pericolosità che genera il Cesena emerge anche dal numero dei corner che ha conquistato, quasi il doppio di quelli concessi: 92 a favore, 56 contro. Il massimo sono stati i 12 calciati in casa del Pineto, mentre chi ne ha calciati di più contro il Cesena è stato il Perugia: 8 (7 dei quali dopo lo 0-3 di Berti). Ci sono poi altri numeri che meritano di essere segnalati: il Cesena è squadra molto aggressiva e anche per questo commette un numero di falli superiore a quello degli avversari. All’andata gliene sono stati fischiati contro 337 (17,74 di media) mentre quelli subiti sono stati “appena” 261 (13,74 a partita). Un po’ di numeri sparsi: la partita in cui il Cesena ha subìto più falli è stata quella con il Pescara (23), quella in cui ha battuto meno punizioni è stata con la Fermana (5). La gara in cui il Cesena ha commesso più falli è stata quella con la Lucchese (26), quella in cui ne ha fatti meno contro la Juve Next Gen (12). A Gubbio il Cesena ha completato appena 120 passaggi (su 191 tentati), a Olbia il Cesena ne ha tentato 597 passaggi completandone 513 ed è arrivata l’unica sconfitta: perché più che muovere tanto la palla, serve muoverla bene. Come il Cesena ha fatto in seguito.

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