Calcio C, Cesena e il caso-Corazza: Torreggiani smentisce il suo referto ma la Corte lo “premia”

Sono state pubblicate le motivazioni che hanno spinto la Corte Sportiva d’Appello della Figc a confermare la squalifica di tre giornate inflitta a Simone Corazza. E il documento ufficiale “Decisione 45 del 14 novembre 2023” è spiazzante.

Il Cesena, rappresentato in video conferenza dall’avvocato Giorgio Spallone, chiedeva uno sconto ritenendo l’espulsione avvenuta per condotta gravemente antisportiva (che viene punita con 2 giornate) e non per condotta violenta (3 giornate).

Il ricorso, ma è cosa nota, è stato respinto. Per capire cosa ha spinto la Corte d’Appello a questo va fatto un passo indietro. A Gubbio-Cesena di domenica 5 novembre. Con Corazza espulso dopo 93 secondi e con ciò che il quarto ufficiale Silvio Torreggiani scrive sul referto, che viene riportato integralmente, compresi tutti gli inciampi linguistici usciti dalla penna del tesserato Aia di Civitavecchia. Sul comunicato è scritto: Alla voce Note si legge: “Al 3 min. del 1T richiamavo AE (arbitro effettivo, ndr) in auricolare per comunicare l’espulsione del n. 18 Corazza Simone Cesena. Il seguente giocatore durante una azione senza pallone per dinamica si aggroviglia più volte contro un avversario, nel rialzarsi colpisce volontariamente in pieno volto l’avversario con il piede, sono stati necessari l’intervento dei sanitari”. Questo è, parola per parola, ciò che Torreggiani scrive sul referto.

Torreggiani che dopo 4 giorni viene “escusso dal collegio in camera di consiglio” (dunque chiamato mentre stava per essere emessa la sentenza, alla faccia dell’equo processo). E dichiara “che stava seguendo con lo sguardo esclusivamente quella coppia di giocatori, «avendo avuto imput dall’auricolare che i due si stavano appiccicando» (così ha riferito testualmente)”. Sorvolando sull’auricolare che fornisce input, è clamoroso come si tenga fede a questa dichiarazione, che contraddice quanto il quarto ufficiale ha scritto sul referto e cioè “richiamavo AE in auricolare per comunicare l’espulsione”. Domenica è lui a utilizzare l’auricolare, giovedì è “l’auricolare” ad avvisare lui. In tutto ciò c’è un arbitro che scrive di non aver visto nulla. E c’è un calciatore punito per 3 giornate, squalifica che ci può stare se si tiene conto del referto di domenica (“si aggroviglia più volte contro un avversario”) ma non va più bene se si ascolta la versione del giovedì (“i due si stavano appiccicando”, che farebbe cadere la condotta violenta). Disarmante. E fermiamoci qui.

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