Calcio C, Cesena e il bonus capolista sparito sul più bello

E alla sesta curva il Cesena sbandò. Per un curioso scherzo del destino e soprattutto del calendario, in questa stagione il Cavalluccio si è spesso trovato davanti, classifica alla mano, l’ostacolo più difficile da superare: la capolista. Era capitato ben cinque volte nell’ondivago girone d’andata, che ha trovato un vero padrone solo tra novembre e dicembre, ed è accaduto per la sesta volta lunedì sera, quando al Manuzzi è scesa la Reggiana. Proprio in quest’ultima sfida, la più importante della stagione, si è interrotta una striscia positiva che durava dall’inizio del campionato: al sesto tentativo gli uomini di Toscano sono stati battuti dalla prima della classe.

Il primo trittico

Anche il primo incrocio contro una capolista si era giocato in posticipo: era il 10 ottobre e il Cesena, dopo la falsa partenza nel mese di settembre, era atteso dal primo vero tagliando stagionale al Franchi di Siena, dove Ciofi e compagni arrivavano con un distacco di 6 punti dalla squadra di Pagliuca e del futuro difensore centrale bianconero Silvestri, che comandavano la classifica. Era la giornata numero 7 e arrivò la prima vera prova di forza stagionale del Cavalluccio, non corroborata da un punteggio (0-0) condizionato pesantemente da alcuni errori arbitrali, come il gol-vittoria (regolarissimo) annullato a De Rose nel secondo tempo. Il Cesena cancellò Siena con un secco 4-0 all’Imolese, antipasto del turno infrasettimanale dell’andata al Mapei Stadium. Alla 9ª giornata la Reggiana era prima in classifica a 18 punti e ospitava una Romagna bianconera staccata di 6 lunghezze: lo 0-1 di Corazza consentì al Cavalluccio di dimezzare lo svantaggio e di “riaprire” il campionato. Neanche il tempo di godersi il sacco di Reggio e di riordinare le idee che il calendario del Girone B metteva di fronte al Cesena un’altra emiliana capolista nel turno successivo, quando al Manuzzi arrivò il sorprendente Fiorenzuola, esattamente un girone fa. Nella partita forse più bella ed emozionante del girone d’andata, i bianconeri allungarono il filotto di vittorie accorciando ulteriormente il distacco dal primo posto grazie a un altro rigore trasformato da Simone Corazza.

Dalla capolista alla… capolista

Il secondo successo consecutivo contro la prima della classe cambiò drasticamente l’umore del Cavalluccio che, dopo aver espugnato Montevarchi, tra le giornate numero 12 e numero 13 dell’andata sfidò altre due capolista: il Gubbio e la Virtus Entella. Il 3-0 contro gli umbri, arrivati al Manuzzi davanti a tutti e da imbattuti in trasferta, consentì al Cesena di issarsi per la prima volta al comando del campionato assieme all’Entella, un primato confermato poi nel turno successivo (nell’altro posticipo dell’andata) grazie allo 0-0 ottenuto a Chiavari. Al termine di quella serata la squadra di Toscano poteva festeggiare la seconda settimana di fila trascorsa in cima alla classifica dopo aver ottenuto 4 punti in due gare contro due capolista. Ma dalla sconfitta seguente contro l’Ancona (14ª giornata) è stata la Reggiana a operare il sorpasso e a non mollare più il primo posto. In questi tre mesi il distacco è sceso fino a 3 punti prima di risalire a 7 e di scendere a 4 alla vigilia dell’ultimo incrocio contro una capolista. Ma, appunto, al sesto tentativo l’imbattibilità del Cesena è caduta e ora il primo posto del girone sembra già assegnato.

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