Calcio C, Cesena abbonato a passare in vantaggio per primo

Sessantanove minuti è il tempo che è servito sabato scorso a Simone Pieraccini per sbloccare la partita contro la Juventus Next Gen. Considerando la striscia positiva inaugurata contro il Pontedera e ancora aperta (15 risultati utili consecutivi), sulla ruota di Cesena non era mai capitato che il primo gol uscisse così tardi. Incredibile ma vero, nelle 14 giornate precedenti il Cavalluccio aveva segnato la prima rete nel secondo tempo solo in due occasioni: ad Arezzo con il blitz di Jonathan Bumbu (minuto 61) su assist di Kargbo e al Manuzzi contro la Lucchese con il “solito” Pieraccini, che aveva sbloccato la partita al minuto 62 dopo il clamoroso palo di Prestia nell’azione precedente.

Partenze intelligenti

Uno dei marchi di fabbrica del Cesena di Domenico Toscano è proprio questo: riuscire a dare sempre la prima spallata alla partita, indirizzandola con il gol del vantaggio. Capitava spesso anche un anno fa, è capitato addirittura 13 volte su 16 quest’anno. Escludendo la sconfitta di Olbia, da quando il Cavalluccio è imbattuto, solo in due gare è andato in svantaggio: il 1° ottobre nel derby del Manuzzi contro il Rimini (arcobaleno vincente di Lamesta al 25’ su calcio di punizione) e il 5 novembre a Gubbio (gol realizzato da Di Massimo al 16’ dopo un errore di Ciofi). In tutti gli altri casi la squadra di Toscano ha sempre segnato per prima, sbloccando le partite ben 10 volte nel primo tempo e appunto solo 3 volte nella ripresa. Quanto impiega mediamente il Cesena per andare in vantaggio? Davvero molto poco. I gol più “rapidi” sono due e sono stati realizzati dopo due minuti da Cristian Shpendi contro la Spal e da Simone Corazza a Fermo. Ma in altre quattro occasioni il Cavalluccio ha sbloccato la partita prima del quarto d’ora: a Pontedera con Saber (10’), al Manuzzi contro il Sestri Levante grazie a Ciofi (9’), sempre in casa contro la Carrarese con Kargbo (14’) e infine contro la Vis Pesaro grazie al colpo da biliardo di Adamo (9’). Ci sono poi i gol di Corazza (al Pineto) e di Donnarumma (a Chiavari contro l’Entella) realizzati al 18’, l’1-0 decisivo del gemello a Pescara (27’) e infine il colpo di testa vincente di Silvestri contro l’Ancona al 33’. In 8 casi il Cesena ha poi vinto la partita, difendendo il vantaggio o dilagando, mentre solo due volte (Sestri Levante e Pineto) è stato raggiunto. Nei tre casi in cui ha sbloccato il risultato nel secondo tempo, invece, ha sempre vinto senza incassare gol.

In svantaggio

Nelle 15 giornate “positive” il Cesena ha quasi sempre comandato, mentre ha cominciato con l’handicap solo due volte, come detto, contro Rimini e Gubbio. In queste due gare è stato in svantaggio rispettivamente per 4 e 21 minuti.

Totale 25 minuti ad inseguire sui 1.350 disputati, cioè meno della metà del tempo in cui De Rose e compagni sono stati sotto ad Olbia, nell’unica gara persa di questa stagione in campionato, quando l’ex bianconero Nanni sbloccò la partita al 28’ e il Cesena non riuscì più a raddrizzarla. Sono passati tre mesi, ma sembrano tre anni.

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