Calcio C, aiuto: il Cesena da trasferta non c'è più

Zero è il numero che meglio ha rappresentato il Cesena nella trasferta di sabato pomeriggio a Montevarchi: zero occasioni da rete, zero tiri nello specchio, zero gol e zero carattere. Ma soprattutto zero punti conquistati, l’unico zero al quale il Cavalluccio si sarebbe potuto opporre se fosse quantomeno riuscito a mantenere un altro… zero, quello che riguardava i gol incassati. “Se una partita non si riesce a vincere, l’importante è non perderla” è una delle frasi più gettonate quando la fase offensiva non combina nulla e gira completamente a vuoto, proprio come accaduto a Montevarchi, dove però non ha funzionato neppure la fase difensiva, crivellata dalle verticalizzazioni dell’Aquila e da 4 gol che sarebbero potuti serenamente diventare anche 6.

Allargando il discorso, uno dei problemi del girone di ritorno, soprattutto lontano dal Dino Manuzzi, è proprio questo: quando il Cesena non riesce a vincere una partita, nel dubbio prende gol e la perde.

Viaggi a vuoto

Montevarchi è stato il punto più alto (o più basso, dipende dai punti di vista) di una tendenza che si sta ripetendo da fine dicembre e dalla prima trasferta delle nove già andate in archivio nel girone di ritorno: il 4-1 di Gubbio. Nel 2022, poi, nelle partite in trasferta il Cesena segna pochissimo e quando non segna, perde. Il 7 febbraio a Modena, nel primo viaggio dell’anno solare, il Cavalluccio restò all’asciutto e si arrese al calcio di rigore trasformato da Tremolada: 1-0 per i canarini, zero gol e zero punti. Discorso simile il 15 marzo all’Adriatico di Pescara: altro 1-0 incassato senza riuscire a segnare. Prima di viaggiare su un campo maledetto, alla fine del mese di febbraio il Cesena si era spostato a Pontedera, dove aveva giocato una pessima partita nella galleria del vento del Mannucci: con un gol per tempo i toscani vinsero 2-0, mentre gli uomini di Viali restarono all’asciutto, sfiorando il gol solo una volta con Missiroli. Il quarto e ultimo caso di una trasferta senza gol e senza punti è naturalmente Montevarchi. L’unica volta in cui il Cesena non è stato sconfitto, pur non perdendo, ha… perso comunque, perché il retrogusto lasciato dallo 0-0 maturato al Romeo Galli di Imola è stato davvero molto amaro. Discorso ben diverso all’andata, quando il Cesena aveva trovato almeno una rete in 8 trasferte su 9 e, nel giorno dell’unico digiuno (a Reggio Emilia), era comunque riuscito a blindare la porta e a strappare un punto d’oro.

Pochi gol e poche vittorie

Se al Manuzzi la marcia del ritorno è stata molto buona e soprattutto a questo rendimento si è aggrappato il Cavalluccio per difendere il terzo posto, in trasferta la musica è davvero peggiorata sensibilmente. Considerando anche il già citato 4-1 incassato a Gubbio il 23 dicembre (1ª giornata di ritorno, partita folle nella quale il Cesena creò almeno 6 palle-gol clamorose nel primo tempo senza sfruttarne alcuna), ad oggi il saldo dei gol realizzati lontano dal Manuzzi è abbastanza impietoso: 12 gol in 9 partite del girone d’andata, 7 gol in 9 partite del ritorno. Di questi 7 gol, ben 3 sono stati realizzati allo stadio Del Conero di Ancona, nella migliore gara giocata dal Cesena fuori casa. Gli altri 4 sono stati spalmati su tre partite (Gubbio, Pistoiese e Fermana) e hanno fruttato 4 punti. Totale: in 9 gare sono arrivati 8 punti, dieci in meno rispetto ai 18 conquistati nei 9 viaggi di piacere dell’andata. Il motivo si può anche da ricercare nel dato dei gol al passivo, che è drasticamente cambiato: nel girone ascendente la Romagna bianconera ne incassò solo 6 lontano dal Manuzzi, mentre nel ritorno i gol alle spalle di Nardi sono più che raddoppiati: 14. Le trasferte a porta chiusa dell’andata furono 5, nel ritorno appena 3. Sabato 23 aprile a Siena servirà il Cesena dell’andata, soprattutto se la classifica sarà la stessa di oggi.

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