Bastoni e Saric, quelli dei gol pesanti: 7 reti decisive che hanno fruttato 12 punti

Gambe bloccate e testa pesante all’interno di una cornice surreale. Cosenza-Cesena è cominciata così, dentro a un acquario nel quale, dopo nemmeno un minuto, cominciavano a piovere razzi, scagliati da fuori come se fossero le frecce avvelenate di una scena dell’Ultimo Samurai o di Robin Hood. Per una squadra come quella bianconera, venerdì sera al San Vito-Marulla, c’era tanto da perdere e poco da guadagnare e infatti la risposta non è stata stilisticamente gradevole. Ma il Cesena ha avuto il grande merito di cominciare bene, in un contesto difficile, e di indirizzare subito la partita, sfruttando un altro gol da angolo, e blindando finalmente la porta. Era da due mesi (15 marzo contro lo Spezia con Pisseri decisivo sul rigore e sulla successiva respinta di Lapadula) che il Cavalluccio non chiudeva una partita senza prendere gol, mentre l’ultimo clean sheet di Jonathan Klinsmann risaliva addirittura al 1° marzo contro la Salernitana. Per trovare una gara in trasferta con la porta chiusa, invece, bisognava tornare allo 0-1 di Reggio Emilia: era il 9 febbraio, esattamente tre mesi fa.
La coppia decisiva
Quel freddo pomeriggio contro la Reggiana venne risolto da Dario Saric, un centrocampista proprio come Simone Bastoni, che ha firmato il gol-vittoria a Cosenza. In un girone di ritorno con appena 3 gol realizzati dai centravanti (“doppietta” di La Gumina contro Bari e Pisa e gol di Shpendi contro la Juve Stabia), sono state proprio le reti delle due mezzali a fare la differenza. I 3 gol del bosniaco hanno portato 5 punti, mentre le 2 reti di Bastoni hanno trasformato i pareggi di Cremona e Cosenza in due vittorie per un altro +4 in classifica. Considerando che l’ex spezzino aveva realizzato 2 gol decisivi anche nel girone d’andata (nel 2-2 contro Modena in casa e il momentaneo 0-1 a Cittadella), il totale è pesante: Bastoni e Saric, insieme, hanno segnato 7 gol tutti decisivi che hanno permesso alla squadra di Mignani di conquistare ben 12 punti. Tanto per dare un’idea, gli 11 gol segnati da Shpendi, sono stati meno pesanti, perché hanno permesso al Cesena di conquistare “solo” 9 punti.
Classifica allo specchio
Con il blitz di Cosenza, che ha riportato la Romagna bianconera dentro al perimetro play-off e in pole position in vista dell’ultima giornata, la classifica del Cesena è diventata “simmetrica”: 13 vittorie, 11 pareggi e 13 sconfitte. Stesso discorso anche per la distribuzione dei punti: nella copertina di questa stagione restano innanzitutto i primi due mesi, che sono stati indiscutibilmente i più positivi e propositivi del campionato, ma da venerdì sera il Cavalluccio ha conquistato gli stessi punti tra andata e ritorno. Se la squadra di Mignani dovesse strappare il biglietto per gli spareggi promozione, chiuderebbe il ritorno addirittura a quota 26, in caso di pareggio, o a quota 28, in caso di successo al Braglia. A proposito di vittorie, per la prima volta in questa stagione il Cesena ha risposto con due vittorie di fila a due sconfitte consecutive. All’andata, dopo i ko contro Pisa e Sampdoria, erano arrivati 4 punti contro Brescia e Salernitana, mentre dopo gli scivoloni di Bari e Frosinone i bianconeri avevano vinto contro il Cosenza e perso a Castellammare di Stabia. E anche a cavallo di Capodanno, dopo i ko contro Cremonese e Carrarese, il Cesena aveva risposto con 4 punti contro Cittadella e Sampdoria. Martedì a Modena il Cavalluccio proverà a vincere per la prima volta tre partite consecutive, ma anche con un pareggio festeggeranno un traguardo semplicemente straordinario.