Al Cesena da trasferta i conti non tornano ancora

Da un punto di vista squisitamente matematico, i conti non tornano. Il Cesena è rientrato a casa con appena un punto dai primi tre (durissimi) viaggi sui campi di Sassuolo, Spezia e Palermo. In attesa di varcare i cancelli dell’Arena Garibaldi di Pisa, tra meno di due settimane, per sfidare la capolista della Serie B, il calendario non è stato certo un alleato degli uomini di Michele Mignani, che però non si sono mai scomposti, rovesciando in campo personalità e solidità. Per ora il Cavalluccio ha affrontato in trasferta le due favorite (Sassuolo e Palermo) e una squadra da play-off (Spezia), ma nessuna di queste ha mai messo sotto i bianconeri. Anzi, sono stati proprio Prestia e soci a mettere spesso in difficoltà o a dominare le tre big: contro Sassuolo e Spezia, nei primi due viaggi, il Cesena è mancato solo nell’ultimo quarto di partita, mentre a Palermo è uscito alla distanza, disputando un secondo tempo da applausi e segnando addirittura... tre gol.
Questione di Var
Sulle prime due reti di Shpendi non ci sono discussioni. Pochi centimetri o tanti metri non importano: basta un millimetro e giustamente la sala Var supporta o cambia la decisione presa in campo. Nel caso del Barbera, il Var ha supportato le due puntuali chiamate degli assistenti Luciani e Bresmes annullando i primi due gol di Shpendi. Nel terzo caso è entrata in gioco l’interpretazione dell’arbitro, trattandosi di un episodio di fuorigioco geografico che non riguardava il marcatore. Il protocollo è stato applicato in modo corretto e Manganiello ha punito il tentativo di giocata di Shpendi dopo la respinta del portiere Desplanches. In questo caso il Var ha “beffato” il Cesena, mentre in apertura di partita aveva “aiutato” il Cavalluccio pescando un millimetrico fuorigioco di Di Mariano sul gol di Henry. Dopo 6 giornate, il bilancio degli interventi della tecnologia è favorevole: 4 volte il Var ha sanato una errata decisione presa in campo dall’arbitro che aveva penalizzato il Cavalluccio, mentre due volte è successo il contrario, con il Var a ribaltare una scelta presa inizialmente in favore dei bianconeri. La prima “over rule” a favore è arrivata in casa contro il Catanzaro, in occasione del gol annullato a Bonini e convalidato in campo da Collu, poi ci sono state le due chiamate nel derby contro il Modena (rigore del 2-1 non ravvisato ed espulsione di Caldara) e infine la rete di Henry di sabato. È andata male, invece, in occasione del provvisorio 0-2 di Bastoni in casa dello Spezia (fuorigioco di Antonucci non segnalato in campo) e appunto nel discusso episodio dello 0-1 di sabato.
Pregi e difetti
Molto meglio concentrarsi su quello che il Cesena continua a mostrare in questo primo scorcio di campionato. Innanzitutto, la capacità di “giocare” tutte le partite. Il Cavalluccio non ne ha ancora sbagliata una. Non sarà sempre stato continuo e sempre performante dentro ai 90 minuti (ma in B chi lo è?), però neppure il formidabile Palermo ha messo il Cesena all’angolo. In Sicilia, contro un attacco extralusso, gli uomini di Mignani hanno concesso un tiro in porta ai rosanero. Vero è che la squadra di Dionisi ha calciato 10 volte fuori dai pali, ma dentro l’area è stata realmente pericolosa solo in due occasioni: il gol annullato ad Henry all’alba e il tiro di Vasic al tramonto, due chance in fotocopia con un giocatore che arriva a rimorchio e che non viene contrastato, proprio come era accaduto con Schiavi e Antiste nelle prime gare contro Carrarese e Sassuolo. L’assetto difensivo del secondo tempo, con Ciofi e Mangraviti ai fianchi di Prestia, al momento sembra il più efficace non tanto in fase difensiva, ma quanto nelle uscite da dietro, che quest’anno il Cesena cerca sempre con ammirevole personalità. Resta il solito neo: quando Mignani prova a metterci le mani nell’ultimo quarto di partita, la squadra difficilmente migliora o mantiene lo stesso livello. A Palermo hanno debuttato anche Mendicino e Tavsan, che hanno comprensibilmente ancora bisogno di tempo. Il coinvolgimento e soprattutto il livello di chi subentrerà dalla panchina nei prossimi mesi sarà un altro utile indicatore della stagione del Cesena.
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