Adesso la formazione del Cesena è diventata come una filastrocca

Control C e control V: copia e incolla. Se Michele Mignani dovesse scrivere la formazione del Cesena al computer, ogni settimana digiterebbe sempre gli stessi tasti e impiegherebbe pochi secondi. Dal 18 ottobre, dopo la seconda pausa della stagione, il tecnico bianconero ha curiosamente sempre schierato lo stesso undici di partenza nelle 6 giornate “tradizionali”, collocate alla fine della settimana. L’unica eccezione è rappresentata dalla partita interna contro la Carrarese, che però si è giocata in un turno infrasettimanale. La formazione del Cesena, da quasi due mesi a questa parte, è diventata una filastrocca: Klinsmann; Ciofi, Zaro, Mangraviti; Ciervo, Francesconi, Castagnetti, Berti, Frabotta; Shpendi, Blesa. Per la serie: squadra che vince o che convince non si cambia. Mai.

Stessa formula

Durante la pausa di metà ottobre è stato tracciato un solco netto con il passato. Nelle 7 partite precedenti Mignani aveva cambiato di più, anche se prevalentemente solo in una zona del campo, da Spezia-Cesena in poi l’unica rivoluzione è arrivata il 28 ottobre in occasione del turno infrasettimanale contro gli apuani. Ma come si è arrivati a questo prolungato “copia e incolla”? Determinante è stato il pieno recupero di Frabotta, che tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre era entrato ai box per un problema muscolare. Dopo aver assistito al derby contro la Reggiana dalla panchina, l’ex juventino è tornato in campo al Picco (segnando i due gol decisivi) e non è più uscito. Al contrario, la prolungata assenza di Bisoli, che non vede il campo da fine settembre, ha accorciato le rotazioni a centrocampo, con Francesconi diventato titolare inamovibile. Difesa e attacco, invece, hanno sempre avuto dalla 1a giornata le gerarchie ben definite: Ciofi, Zaro e Mangraviti non si toccano e lo stesso vale per Shpendi e Blesa. Da Spezia-Cesena a Cesena-Modena, l’unica eccezione è rappresentata dall’ampio turnover scelto da Mignani contro la Carrarese, quando il tecnico cambiò 4 giocatori (record stagionale), promuovendo nell’undici titolare Piacentini, Adamo, Bastoni e Diao.

Prima volta

Una settimana fa contro il Modena, è stato schierato lo stesso Cesena per la quarta partita consecutiva dopo Bari, Avellino e Monza. Si tratta di un record, che Mignani potrà allungare lunedì a Padova, dove al momento non sono previste novità. Nelle prime 7 giornate di questo campionato il tecnico ligure aveva cambiato di più, ma sempre poco: stessa formazione contro Pescara e Virtus Entella (con Berti regista e Bastoni titolare in attesa di Castagnetti), poi un cambio a Marassi (Castagnetti per Bastoni) e due a Venezia, ma solo per questioni fisiche (fuori gli acciaccati Frabotta e Bisoli). L’altra mini rivoluzione era arrivata a Frosinone, quando Mignani scelse di lasciare in panchina Francesconi, Berti e Shpendi, che tornarono titolari qualche giorno dopo contro la Reggiana, quando il tecnico schierò la stessa formazione mandata in campo la settimana prima contro il Palermo. Insomma, dal cilindro dell’allenatore del Cesena quest’anno escono pochissime novità. Nelle ultime 7 giornate, la conferma sistematica dell’undici titolare ha avuto benefici nel rendimento complessivo (15 punti contro gli 11 delle prime 7 partite) e nella casella dei gol incassati (solo 4 contro i 10 delle prime 7 giornate).

Un anno fa...

Nella scorsa stagione, invece, Mignani aveva confermato la stessa formazione solo una volta in 38 giornate: era accaduto a cavallo della sosta di novembre, contro Sudtirol e Cittadella, nel momento migliore. Prima e dopo il tecnico aveva sempre cambiato almeno una pedina a settimana.

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