Calcio l'ex arbitro Donati ora guida la Figc Ravenna: "Amo il rispetto delle regole, le società saranno sempre la mia priorità"

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Da una presidenza provinciale, ad un’altra. Dopo essere stato per tre anni alla guida della sezione Aia di Ravenna, dal 3 agosto l’ex arbitro Johannes Donati è a capo della delegazione provinciale della Figc. Ascolto, dialogo e rispetto reciproco: a Donati sono stati sufficienti poco più di dieci giorni per individuare quelle che saranno le linee guida da seguire nel suo nuovo incarico. Quarantaquattro anni tra due giorni, agente assicurativo e socio di Assicura srl, Johannes Donati ha alle spalle una lunga carriera come arbitro, iniziata nel 1994 e proseguita con la direzione di gare fino alla Lega Pro, con anche qualche presenza come quarto ufficiale in Serie B. Ex componente del Cra (Comitato regionale arbitri) e Menor per il Settore Tecnico Arbitrale, dal 2019 e fino a luglio è stato presidente della sezione Aia.


Perché ha deciso di intraprendere questo nuovo percorso?

«Ne avevo parlato con il presidente regionale Simone Alberici, che ringrazio unitamente al Consiglio per la fiducia accordatami. Dopo tanti anni all’interno dell’Aia mi è sembrata subito una bella opportunità per dare il mio contributo al mondo del calcio in una nuova veste».


Dopo due settimane di lavoro, che idee si è fatto in merito alla situazione vigente e alle criticità da risolvere?

«La situazione è regolare, il mio predecessore Claudio Bissi ha svolto un ottimo lavoro. Tra gli obiettivi che mi pongo ci sono il potenziamento dei servizi ai settori giovanili e l’individuazione di diverse location per migliorare il lavoro delle Rappresentative provinciali».


Della sua precedente esperienza nel mondo arbitrale, cosa porterà nel nuovo incarico di Delegato?

«Il rispetto delle regole, la precisione e l’attenzione. Dovere organizzare l’attività di più di cento arbitri non è stato semplice. Ho affinato doti gestionali e decisionali».


Quali saranno i tratti distintivi della sua gestione come delegato?

«Cercherò molto il dialogo con le società. Le incontrerò di persona per ascoltarle e capire ancora meglio le loro problematiche, in modo da cercare insieme le migliori soluzioni».


Lei è sposato con Monica Scartoni, delegata provinciale della Fit. Le ha dato qualche consiglio per il suo nuovo incarico?

«Mi ha augurato buona fortuna. Ha piena fiducia in me».


Venerdì compirà 44 anni: essendo ancora molto giovane, quale valore aggiunto darà alla delegazione di Ravenna?

«Spero di portare un po’ di freschezza e nuove idee. So che c’è tanto da lavorare, ma la voglia e l’entusiasmo non mi mancano. Le società, che sono il centro del nostro movimento, sono e saranno sempre la mia priorità».

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