In cerca di continuità, dopo un inizio di stagione altalenante, il Sant’Ermete domenica scorsa ha conquistato una preziosa vittoria a Mercato Saraceno contro la Due Emme.
A mettere la firma sui tre punti è stato il portiere Nicolas Leardini: l’estremo difensore corianese, classe 1996, non solo si è reso protagonista di parate determinanti, ma ha anche firmato le due reti decisive, entrambe dagli undici metri. «Non si vede tutti i giorni un portiere calciare i rigori, ma è arrivata questa decisione del mister Linguerri e l’ho presa al volo perché mi è sempre piaciuto usare i piedi, non solo per giocare dal basso e impostare». Sorride il diretto interessato, che per due volte ha fronteggiato e battuto il collega Dall’Ara: «Una volta che decidi di calciare un rigore, devi essere sicuro. Un po’ di ansia e un po’ di emozione ti possono fregare. Sono andato sul dischetto molto sereno».
Il Sant’Ermete, nel celebrare la vittoria, ha definito Leardini “il Chilavert di Coriano”. Il celebre portiere del Paraguay, che calciava punizioni e rigori, protagonista del mondiale di Francia ‘98, non è però il modello di Leardini, che fino a 14 anni giocava in attacco, prima di essere arretrato in porta dall’allenatore Achille Fabbri. «All’inizio guardavo più che altro trequartisti e attaccanti, non i portieri. Ho iniziato a seguirli quando è arrivato Neuer, apripista della generazione di portieri bravi con i piedi».
Leardini si è subito calato nelle atmosfere della Prima Categoria, dopo aver svolto il ruolo di vice Pollini a Coriano, nello storico campionato di Eccellenza vinto dai rossoblù, con la successiva promozione in Serie D. «Abbiamo vinto un campionato straordinario - evidenzia l’estremo difensore - poi per necessità della società, per le regole dei fuoriquota, hanno dovuto fare scelte diverse. Avevo iniziato la stagione a Murata, ma non mi sono trovato bene. A Sant’Ermete mi sono rimesso in gioco, ho accettato volentieri la proposta del direttore Molari».
A Sant’Ermete Leardini ha trovato un ambiente familiare e un istrionico presidente, Alex Martino: «Alex lo conosco da tanti anni, da quando era alle prime esperienze nel ruolo di presidente. Ora lo conosco bene sotto tutti gli aspetti: è una brava, buona persona, molto alla mano e ci sa fare con i ragazzi».
L’obiettivo ora è riportare i “verdi” nelle fasce alte della classifica: «La situazione non era delle migliori, quando sono arrivato, ma ho sempre avuto fiducia: conosco il valore del gruppo. Nelle partite in cui ho giocato finora abbiamo fatto 10 punti: sono soddisfatto del mio rendimento e di quello della squadra».
© RIPRODUZIONE RISERVATA