Calcio D: Sammaurese, Tamai: «Le insidie sono tante, non bisogna cullarsi sugli allori»

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«Fatte le debite proporzioni se la Sammaurese dovesse salvarsi, sul piano personale, sarebbe una soddisfazione pari se non superiore alle vittorie dei campionati del Rimini». Le parole sono del diesse di lungo corso Pietro Tamai, in genere più equilibrista d’un funambolo su una fune, in fatto di esternazioni, e invece tutt’altro che ermetico nel fotografare la stagione in corso della squadra pascoliana.

Tamai, la sua è un’affermazione grande.

«Come detto bisogna fare le debite proporzioni. La Sammaurese è una delle squadre con il budget tra più bassi della categoria, abbiamo una rosa essenziale che purtroppo in diversi momenti è stata falcidiata da una serie di infortuni. Abbiamo scommesso su tanti giovani alla prima esperienza in questa categoria, in alcune gare abbiamo giocato con sei under. La soddisfazione sta nei risultati grazie all’ottimo lavoro del tecnico insieme ai ragazzi che hanno compreso questo progetto il quale può rappresentare un bel trampolino di lancio per loro».

E la salvezza dista per ora almeno 10 punti...

«Il nostro obiettivo è non passare dai play-out che sono sempre un’incognita. Le prossime tre gare contro Prato, Sant’Angelo e Fanfulla ci diranno molto sul nostro futuro prossimo. Sono dirette concorrenti che non si aspettavano di essere lì, visto il valore della loro rosa. Questo ci dice quanto sarà difficile salvarsi quest’anno. D’altronde se il Fanfulla vince in casa della capolista Ravenna, ciò spiega tante cose della complessità in atto».

Mercato invernale con due ingressi, sette in uscita. Soddisfatto?

«Sì, per le risorse che abbiamo. l’infortunio di Tacconi a Prato ci ha tolto un equilibrio che abbiamo riconquistato con l’innesto di Scalini. Canalicchio in difesa ci ha dato una maggiore solidità. Col budget che avevamo abbiamo fatto il massimo».

Dove deve migliorare la squadra?

«Le gare che abbiamo steccato sono davvero poche: Aglianese, Carpi e il secondo tempo a San Donnino. Per il resto ce la siamo giocata con tutti. E parlo di formazioni che spendono molto, tanto più di noi. La squadra ha trovato un suo assetto: adesso facciamo meno reti ma ne subiamo molte meno, tanto che nel ritorno ne abbiamo subite solo due».

La partita che rievoca bei ricordi?

«Le vittorie al Macrelli con Mezzolara e Progresso. Sono arrivate dopo cinque sconfitte di fila, ci hanno ridato credibilità e una fiducia che rischiavamo di perdere. Diciamo che sono state uno spartiacque».

Cosa bisogna aspettarsi nelle settimane a venire?

«Una squadra che ha ancora fame di risultati consapevole che le insidie sono tante e non bisogna cullarsi sugli allori. Bisogna mangiare ancora tanto pane secco prima di arrivare al traguardo salvezza. Questo deve essere chiaro a tutti».

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