Lo United Riccione ha cambiato proprietà. Pasquale Cassese ha venduto (a sorpresa) la società a una cordata di imprenditori a cui fa capo Jonathan Tranquilli, giovane agente sportivo, che ieri mattina è partito da Roma per raggiungere Cattolica dove, nel pomeriggio, ha incontrato allenatore, giocatori, direttore sportivo e la segretaria Elisa Tassinari, vero motore dei biancazzurri in questi mesi. Dopo essersi presentato, Tranquilli ha chiarito quale sia il manifesto della nuova società e, soprattutto, quali saranno gli obiettivi.
Calcio D girone D, United Riccione, ribaltone societario: Tranquilli è il nuovo presidente
 Trattativa lampo
«È successo tutto all’improvviso - spiega il nuovo numero uno dello United Riccione - sul finire della scorsa settimana abbiamo saputo che il presidente Cassese aveva intenzione di vendere la società. Lo abbiamo contattato, ci siamo parlati e lunedì ho preso il treno per andare da Roma a Napoli dove nel giro di qualche ora abbiamo chiuso la trattativa davanti al notaio. È stato un passaggio di consegne veloce, come poche volte succede nel calcio perché quando ci si trova tra gentiluomini accade così. Ringrazio Cassese e tutti i suoi uomini per aver reso facile una trattativa che ci riempie di orgoglio e di grandi responsabilità».
Prossimi obiettivi
Il neo presidente parla dei suoi soci, mantenendo il più stretto riserbo. «Il progetto vede coinvolto un noto imprenditore del nord Italia, due imprenditori romani e due grossi main sponsor. Inoltre abbiamo un collaboratore estero che ci sta aiutando a trovare anche una squadra fuori dall’Italia. Il nostro obiettivo è quello di valorizzare i giovani per poi venderli a squadre di categoria superiore. Questo non significa assolutamente che se per caso si venissero a verificare condizioni per tentare la scalata nel calcio professionistico, non le sfrutteremmo. Anzi, è vero il contrario. Ma il nostro primario core business è un altro».
Adesso cosa accadrà?
Quando arriva una nuova società, spesso porta cambiamenti sia in campo sia fuori: «Vediamo. Sicuramente qualcosa accadrà, ma siamo abituati a fare un passo alla volta. Adesso voglio conoscere l’allenatore e i giocatori e poi decideremo con i miei soci come comportarci e cosa fare visto anche che il mercato si aprirà a breve. Un ritorno a Riccione? Anche per quanto riguarda questa situazione, vedremo. Siamo pronti a tutto, ma non dipende solo da noi. Quello che posso dire a tutti i riccionesi è che non siamo abituati a fare tanti proclami, preferiamo i fatti alle parole. Su questo possono dormire sogni tranquilli».