Calcio D, Forlì, è il giorno di Banfi Ma l’ultimo ko fa male

Calcio

Il giorno di Emanuele Banfi. Il 20enne attaccante è atteso oggi al Morgagni. E’ slittato di un giorno, dunque, l’annuncio ma poco importa, conta solo che Banfi oggi si trasferità ufficialmente dalla Virtus Entella al Forlì.

Un rovescio che fa male

«Perché fa male, male, un male da morire». In casa Forlì, è il Tiziano Ferro di “Sere nere” a fare da sotto fondo al post Sangiuliano. Un po’ perché, come spiega il difensore Shaqir Tafa, «perdere non fa mai piacere ma così, per colpa di un episodio, per di più all’ultimo minuto, senza nemmeno il tempo per provare a recuperare, brucia ancora di più».

Un po’ perché, vista la sconfitta del Ravenna contro il Fanfulla, lo 0-1 subito dai lombardi sa tanto di occasione sprecata, anche se, precisa sempre Tafa, «quando giochiamo pensiamo solo a noi, non a quello che accade sugli altri campi». Certo, ci si può consolare con l’atteggiamento della squadra. Il risultato finale, infatti, è maturato proprio perché i Galletti sino alla fine hanno provato a vincere: «Abbiamo tentato molte ripartenze, inevitabilmente così facendo ti sbilanci e lasci più spazio. Ciò nonostante, abbiamo retto bene tant’è che il Sangiuliano non ha quasi mai tirato in porta». Senza il penalty, quindi, gli ospiti difficilmente avrebbero segnato: «Dal campo, la sensazione è che il rigore non ci fosse. Pur non avendo una visuale ottimale, mi è sembrato che Rossi abbia preso il pallone. Ho chiesto spiegazioni all’arbitro ma ormai aveva preso la sua decisione, in casi come questo ci vorrebbe il Var».

In generale, comunque, il Forlì è parso meno brillante del solito: «Direi che il giudizio è viziato dall’esito finale: ci sono state altre gare in cui, non riuscendo a perseguire il risultato col fraseggio o giocando palla a terra, l’abbiamo raggiunto ricorrendo ad altri mezzi». Non bisogna sottovalutare nemmeno il valore dell’avversario: «Il Sangiuliano l’anno scorso era in Lega Pro, in estate ha investito molto, la sua classifica attuale, quindi, è bugiarda, meriterebbe di essere più in alto. Sapevamo che ha giocatori di grande qualità e quando riparte lo fa con tanti uomini, tuttavia dietro non abbiamo mai sofferto».

Il Forlì e le sue ambizioni, insomma, non escono ridimensionate: «La sconfitta non deve abbatterci perché abbiamo dimostrato di avere le carte in regola per stare davanti. La partita con il San Donnino? Sarà sulla falsariga di quella di Certaldo».

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