Calcio D, Cassese saluta Gori: "Il Riccione avrà un nuovo tecnico"

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Presidente Pasquale Cassese, domenica a Carpi, lo United Riccione ha raggiunto la salvezza matematica. Ma all’inizio della stagione l’obiettivo era un altro: cosa non ha funzionato?

«Trovare un solo motivo non è facile. Diciamo che ci sono state una serie di cose che non ci hanno permesso di raggiungere quello che ci eravamo prefissati. Purtroppo il calcio non è una scienza esatta, puoi costruire una squadra formata da buoni giocatori, ma poi è sempre il campo quello che dà il giudizio definitivo. Sicuramente durante il mercato estivo qualcosa è stato sbagliato, anzi, forse più di qualcosa. Poi, in corso d’opera, ho cercato di intervenire in prima persona dimostrando a chi aveva poca fiducia in me e a chi mi apostrofava come neofita, di conoscere questo mondo tanto che ad un certo punto sembrava avessimo trovato la quadratura del cerchio risalendo fino ai play-off. Ahimè dopo siamo ricaduti nei soliti errori che alla fine hanno avuto un peso specifico importante nell’economia della stagione. Però come dico spesso, io vinco sempre, anche quando perdo, perché dagli errori imparo. E comunque ci sono state anche cose molto positive».

Quali per esempio?

Dal punto di vista imprenditoriale ho vinto il mio campionato. Il 23 giugno del 2022 ho acquistato una società che aveva circa 200.000 euro di debiti che ho ripianato aggiungendone altri 200.000. Abbiamo ricostruito da zero il settore giovanile affidandoci a uomini, prima che allenatori, di grande spessore umano e i risultati si stanno vedendo: due ragazzi sono stati convocati con le varie Nazionali giovanili e Cuomo è stabilmente in prima squadra. Ho rimesso a nuovo il campo di viale Menaggio realizzando un centro d’allenamento ad hoc, abbiamo creato un’area medica importante, si è inaugurata una sala ristoro per la prima squadra, si è rimodernato il bar e la società è stata certificata come affidabile. Il tutto senza botteghino perché a Riccione riuscire a incassare 500 euro a partita è già tanto».

Tornando alla stagione che si concluderà domenica con il Mezzolara, ingresso gratuito, non si può certo dire che sia un presidente mangia allenatori.

«Con Gori avevamo fatto un patto ad inizio campionato e mi sembrava non corretto romperlo. Soprattutto dal punto di vista umano. A Mattia non posso imputare nulla, ha sempre dato il massimo. Purtroppo i risultati non sono stati quelli che speravamo. Lo sa perché ne abbiamo già parlato, la prossima stagione non sarà lui l’allenatore».

Ha già qualche idea per il suo sostituto?

«Sarebbe grave il contrario. Ho in mente tre profili di grosso calibro con i quali ho già fatto una chiacchierata. Entro il 20 maggio deciderò su chi puntare e insieme al diesse Guerri costruiremo una squadra che possa riflettere al meglio il suo gioco».

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