Calcio Coppa Italia C, Rimini-Catania, per Ricchiuti è un felice tuffo nel passato

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Sale l’attesa per la semifinale d’andata di coppa Italia serie C tra Rimini e Catania. Domani sera al Romeo Neri non può mancare un ospite d’eccezione, Adrian Ricchiuti. Doppio ex con una bilancia che logicamente pende verso il biancorosso, semplicemente perché il Chico con la maglia a scacchi ha scritto la storia del club. Infatti è il record man di presenze (344) e reti all’attivo (71). Attualmente Ricchiuti allena per la seconda stagione di fila la prima squadra del Torconca che domenica ha vinto 1-0 contro il Due Emme e sta lottando per la salvezza in Promozione.

Rimini nel cuore

Sfogliare un album così pieno di ricordi è difficilissimo, Ricchiuti ovviamente parte dagli anni da bandiera in biancorosso: «Il momento più bello è stato il salto in C1 dopo una serie di annate stregate ai play-off, è come se avessimo abbattuto un muro, da lì si è messo tutto in discesa. Probabilmente se non avessimo vinto Bellavista avrebbe mollato perché stava spendendo un sacco di soldi. Poi le altre promozioni, in serie B ci sono stati tanti attimi memorabili, tutti diranno il mio gol a Buffon contro la Juventus ma è difficile anche da superare l’emozionante vittoria 3-1 a Bologna sotto la pioggia battente. Da Rimini era venuta tanta gente, era fantastico il legame tra città e squadra, i tifosi si sono sempre fatti sentire».

Catania nel cuore

Ricchiuti deve molto anche al Catania perché con gli etnei ha assaggiato all’età di 31 anni la serie A, un traguardo raggiunto tardi se si pensano le qualità indiscusse di un numero dieci a tutto tondo. In totale in Sicilia quattro stagioni (91 presenze e 4 reti), in cui ha dato il suo contribuito al calcio champagne firmato dagli argentini. «Sono arrivato tardi in massima serie perché il mio obiettivo era andarci con il Rimini. Lo volevamo tutti, soprattutto una persona come Bellavista, ero come un quarto figlio per lui e ancora mi sento con la moglie Leila, Vincenzo ha lasciato un vuoto indescrivibile. Comunque sono stato fortunato di essere approdato a Catania, ringrazio Lo Monaco, sono stati anni fantastici. Quello è un altro mondo, non ho nessun rammarico, il calcio mi ha dato tanto e penso di aver fatto altrettanto, sfidare fenomeni come Cassano, Ibra, Ronaldinho, Totti ma potrei aggiungerne tanti altri è qualcosa di incredibile. l’unico dispiacere è stata la retrocessione in serie C con il Rimini, mi è rimasta nello stomaco ma certe cose purtroppo non posso dirle».

Il matrimonio di Ricchiuti con la città che l’ha adottato ormai da una vita, è proseguito per quattro volte, sprofondando fino agli inferi dell’Eccellenza: «Sono tornato per riportare la città dove meritava. La breve esperienza da primo allenatore in serie D? E’ stato il capriccio di qualcuno, ho accettato per amore e mi sono preso le responsabilità ma sapevo per primo di non essere ancora pronto, doveva arrivare Gadda. Sono comunque soddisfatto del mio percorso nel settore giovanile».

Venendo al Rimini presente, Ricchiuti ha visto due partite quando il connazionale Raimondi sedeva sulla panchina, nello specifico contro Gubbio in coppa Italia e Perugia in campionato.

«Giocavano tanti giovani, adesso complimenti a Troise perché ha trovato la quadratura. Auguro prima di tutto la salvezza, poi si potrà pensare anche ai play-off».

Ovviamente il Gaucho non potrà mancare domani sera allo stadio anche se si perderà la prima parte visto che è impegnato nella seduta di allenamento con il suo Torconca. «Con l’attuale società biancorossa purtroppo non ho rapporti. Saluterò volentieri diversi dirigenti etnei con cui sono ancora in contatto. Vado spesso a Catania perché la mia compagna è di lì e abbiamo casa».

Sul pronostico Ricchiuti non si sbilancia ma su quale squadra tiferà non ha dubbi: «Tifo Rimini. Non penso che ci sia una favorita, sarà un doppio confronto difficile».

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