Calcio C, i costi del Cesena e i contratti federali. Il Rimini ha il 6° budget del Girone B

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La Lega Pro guidata da Matteo Marani, bolognese con sangue romagnolo, è talmente trasparente da dare alle stampe anche un documento con gli emolumenti e i premi che le 60 società di terza serie (a ben vedere 58, perché i contratti di chi gioca con Atalanta Under 23 e Juve Next Gen vengono caricati sui bilanci delle due società maggiori) versano ai propri tesserati. Il documento che circola in questi giorni è aggiornato al 17 ottobre. Facendo finta che tutte le società siano davvero virtuose e limpide come lo sono Cesena e Rimini, ciò che emerge è che il club bianconero ha il nono budget dell’intera terza serie, il secondo del Girone B dopo la Spal, mentre i biancorossi si piazzano al 6° posto come monte ingaggi nel girone con 2,25 milioni di costi fissi (intesi al lordo, non netti) più premi per 950mila euro che, in caso di ingresso nei play-off, saranno praticamente tutti corrisposti. Il Cesena, invece, ha costi fissi lordi di quasi 5 milioni, con premi per 1.773.000 euro, con la gran parte dei premi (poco meno di un milione e mezzo) “investito” sulla promozione in B. I restanti 300mila euro sono legati alle presenze, per i più giovani e per chi pensa a difendere, ai gol e agli assist, per chi segna e per chi crea. Ciò che colpisce è il budget della Torres, seconda a -2 dal Cesena pur avendo il 13° monte ingaggi con un milione e centomila euro. Considerando che Zecca si è mosso da Cesena con un contratto da centomila euro lordi e che Mastinu al Pisa, che ha contribuito all’ingaggio per un sesto del totale, costava più di 300mila euro lordi, viene da dire che gli altri 21 giocatori a libro paga (tranne Nunziatini e Pelamatti “coperti” dall’Inter, Siniega pagato dall’Empoli e Kujabi dal Frosinone), il tecnico Greco, il suo vice Frau, il preparatore dei portieri Pinna e i dirigenti dell’area tecnica siano tutti, più o meno, al minimo federale. Che in Serie C è di 27.985 euro lordi per chi è nato prima del 1999 (1.625 euro netti) e di 21.267 per i nati negli Anni 2000.

L’unicità del Cesena

Escludendo Atalanta e Juventus Next Gen, delle restanti 58 società iscritte al campionato il Cesena è una delle pochissime (le dita di una mano sono perfino troppe) che, oltre ai giocatori, allo staff tecnico, ai dirigenti dell’area tecnica Agostini, Artico e Colacone, ha inserito nei costi fissi (con contratti federali con cifre reali, tutte pagate) i tecnici di Primavera, Under 17, Under 16, Under 15 e Under 14, cioè le squadre che disputano campionati federali a undici. Di più, il Cesena rappresenta un unicum in tutta la terza serie, e una delle poche società in Italia, ad aver fatto sottoscrivere un contratto federale anche ai vice allenatori, ai collaboratori tecnici e ai preparatori dei portieri del settore giovanile (sono 14, compresi Luisi, vice di Colacone, e Faro, responsabile dell’attività di base). Questo va sottolineato in quanto il 90 per cento delle società di C ha almeno un tecnico del vivaio con contratto a zero (troppi, purtroppo, i club che hanno tutti gli allenatori a euro zero).

Il costo vero del Cesena

Alla fine, gli ingaggi dei calciatori del Cesena sono attorno ai 3,8 milioni lordi e in questo conto sono da mettere anche le partecipazioni ai contratti di Albertini, Bianchi, Calderoni, Lewis e Minelli (giocatori che sono stati mandati via in estate). Il monte ingaggi dei calciatori del Rimini, invece, è inferiore ai 2 milioni e qui va sottolineato come nel conto siano inclusi sia le spese per il nuovo staff tecnico di Troise che quelle di Raimondi, che poi, al momento dell’esonero, ha risolto il contratto facendo anche risparmiare qualcosa al club.

Gli spendaccioni

I monte ingaggi più alti sono, come al solito, quelli di chi scende dalla B e ha tanti contratti “vivi”. Delle tre retrocesse, il Perugia è riuscito a sforbiciare per bene anche perché nella passata stagione aveva tanti giocatori in prestito o in scadenza, e si è attestato sui tre milioni. Il Benevento e la Spal sono invece le due che pagano maggiormente. I sanniti hanno poco meno di 9 milioni di contratti (in B un anno fa spesero oltre 18 milioni per arrivare ultimi) mentre la Spal, soprattutto per colpa dei tanti incentivi all’esodo pagati in estate, ha uscite per oltre 7 milioni di euro lordi. Ma anche la Spal, come il Cesena, ha un settore giovanile in piena regola e quindi costoso.

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