Giuseppe Deni, “habemus organigramma”. Può spiegare la scelta di Vincenzo Gibiino come presidente onorario e la promozione di Francesco Coppa a presidente?
«Avevamo scelto Gibiino come presidente per il suo prestigio come senatore, perché è titolare di cliniche ed è presidente del Club Ferrari per cui sarebbe stato legato ad Imola. Poiché ha molti impegni, abbiamo deciso di farlo diventare presidente onorario e optare per Coppa (presidente del Cda di Banca Conto Enjoy e proprietario di Mc Fund, ndr) a presidente, fermo restando che rimane Di Benedetto come vicepresidente e assieme a lui c’è Cutrufo, che è stato presidente del Siracusa».
Confermato Luigi Conte come direttore generale?
«Sì. E’ la prossima nomina che ufficializzeremo: il board apicale è stato definito, l’intendimento di questa proprietà è avere lui come direttore generale».
E Yuan Cheng, il socio cinese presente al tavolo il 2 novembre al momento della vostra prima presentazione?
«Ci sarà anche lui, stiamo aspettando le ultime formalità camerale per predisporre l’aumento di capitale sociale. Ci sono diverse richieste di imprenditori anche importanti, metteremo sul mercato fra il 40 e il 45 per cento dell’Imolese e già ci sono i sottoscrittori che comunicheremo quando formalizzeremo con assemblea straordinaria l’aumento del capitale per dare una stabilità economica all’Imolese».
La sua intervista della scorsa settimana ha scoperchiato il vaso sugli stipendi non pagati non solo in prima squadra ma anche nel settore giovanile. Cosa può aggiungere?
«Dobbiamo fare una distinzione, altrimenti creiamo confusione. L’Imolese sapete che situazione ha, al di là delle smentite: non voglio entrare in polemica. Tutto quello che c’è in ballo riguarda però la ADJ13, io sgancerò la proprietà dell’Imolese dalla ADJ13 e l’Imolese sarà fuori da queste diatribe e la metteremo in condizione di pagare nella sua totalità i debiti. Questa proprietà creerà tutte le condizioni economiche affinché tutto sia pagato, non lo abbiamo potuto fare prima per una questione tecnica perché in Lega Pro ci sono i conti dedicati: finché non saranno nominati i nuovi amministratori, non possiamo mettere nei conti quei soldi che i soci disporranno per poter pagare le spettanze giuste di chi ha lavorato per l’Imolese. Non siamo nelle condizioni tecniche per pagare, non è questione di condizioni economiche. L’Imolese è di Imola, non del presidente: Imola non si merita l’onta di una società piena di debiti».
Parliamo di campo. Domenica ha visto l’Imolese cadere con il Montevarchi. Che idea si è fatto?
«Questa squadra è stata costruita per fare minutaggio e, possibilmente, per non tirare fuori un centesimo. Nel momento in cui si tiene solo in conto il portafoglio e non la qualità, succede quanto sta accadendo: ci sono giovani bravi ma mancano cinismo ed esperienza. La squadra va accompagnata nella sua crescita. La classifica ancora ci premia e nelle prossime 5 giornate dobbiamo cercare di fare punti: poi dal 1° gennaio rafforzeremo i settori che pensiamo debbano essere rafforzati».
Si andrà sul mercato, al di là di tutto quanto ci sarà da sistemare nelle casse rossoblù?
«Mantenere la C e risanare le casse dell’Imolese sono i due obiettivi con il primo che è prioritario. Se dovremo fare sacrifici economici per tenere la C, lo faremo ben volentieri: dobbiamo mantenere la categoria».