Calcio 2a Categoria, Vecchiazzano in trionfo: che bella la Prima volta

Conta la meta ma pure il viaggio. E il Vecchiazzano se li è goduti entrambi. La storica promozione in Prima, infatti, è arrivata al termine di una cavalcata trionfale: 63 punti conquistati, frutto di 20 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta, dopo 22 risultati utili consecutivi. I biancazzurri del presidente Enzo Treossi hanno così scavato un abisso rispetto alle inseguitrici, relegando il Marina, secondo, a 8 lunghezze e il San Pancrazio, terzo, a 11. Mancava solo il conforto della matematica per far partire la festa, esplosa, con due giornate d’anticipo, dopo il 2-0 di domenica sulla Stella Rossa. «I ragazzi avevano già preparato la maglietta celebrativa, “La Prima volta non si dimentica mai” – racconta il tecnico Luciano De Furia, una vita sulle panchine emiliane prima di trasferirsi un anno e mezzo fa da Bologna a Forlì – Fra due mesi compio 74 anni e sono 44 che alleno, ho vinto 9 campionati, dalla Terza alla Promozione, ma festeggiamenti del genere non ne avevo mai visti: alle 9 di sera, i ragazzi erano ancora in campo a brindare. La loro felicità è la mia soddisfazione più grande».

Anche per lui, questo titolo ha un valore particolare. «La gioia è doppia perché il 9 aprile di un anno fa uscivo in sedia a rotelle dall’ospedale, dopo tre mesi di ricovero per un virus che mi aveva ridotto in fin di vita. Ciò nonostante, in estate, il direttore sportivo Massimiliano Macori, che avevo conosciuto nella breve esperienza a Castrocaro, mi ha chiesto di seguirlo a Vecchiazzano».

Per il tecnico, il principale artefice del successo è proprio Macori. «La rosa l’ha allestita lui, con abilità e intelligenza, inserendo alcuni giocatori ex Castrocaro sull’intelaiatura della passata stagione: ho così avuto a disposizione 25 potenziali titolari, tant’è che ho sempre effettuato tutti i cinque cambi sapendo che non avrei mai abbassato il valore della squadra, anzi. In tanti anni, poi, non mi era mai capitato di allenare un gruppo così coeso e affiatato».

Il vero capolavoro, però, è esserci riuscito a costo zero. «Qui si respira il vero sport dilettantistico: pur senza percepire nemmeno un rimborso spese, i ragazzi si allenano tre volte alla settimana anziché le canoniche due, e non ho mai registrato defezioni, a riprova di un attaccamento alla maglia che mi ha sorpreso».

Dietro al trionfo del Vecchiazzano, ci sono comunque nove mesi di “sudore, fatica e serietà”. «Abbiamo iniziato il 20 agosto e grazie al lavoro del preparatore atletico Mattia Turchi abbiamo mantenuto una condizione invidiabile per tutto il campionato: se abbiamo vinto è anche perché abbiamo sempre corso più degli altri». E davanti c’erano fior fiore di avversari. «Per la Seconda categoria, il livello del girone era parecchio elevato: Marina e San Pancrazio, ad esempio, sono due corazzate con possibilità economiche importanti. Eppure siamo stati sempre in testa: nel girone di andata, abbiamo totalizzato 10 successi e 3 pareggi, mentre nel ritorno le abbiamo vinte tutte tranne una, contro il San Pancrazio».

Un exploit che ha stretto tutto Vecchiazzano intorno alla sua squadra. «Prima non c’era un gran seguito di pubblico, quest’anno invece è stato un crescendo di passione e affetto sino a domenica, quando al campo c’era l’intero quartiere». Il titolo rappresenta un importante traino pure per il settore giovanile, già forte di 400 tesserati. «Sono l’allenatore più anziano in circolazione ma ho una squadra di giovanissimi. In difesa, per dire, ho sempre schierato due ragazzi classe 2005 provenienti dal vivaio. Per la società, si tratta di una bella vetrina. L’anno prossimo? C’è già l’accordo per proseguire insieme».

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