Calcio, Golinucci eroe di una notte: “Di solito faccio due gol all’anno”

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Eroe per una sera e sinceramente, chissenefrega del risultato. La più “dolce” delle sconfitte della nazionale sammarinese, un 2-1 contro la Danimarca l’avrebbero firmato tutti, ha tanti protagonisti, perché il muro eretto con grinta e determinazione dagli uomini di Costantini ha mandato in tilt anche gli abili palleggiatori danesi. Poi logico che Alessandro Golinucci diventa l’eroe di serata, perché l’ha buttata dentro e l’ha fatto non quando i buoi erano già scappati, ma ha segnato la rete del provvisorio pareggio. E logicamente è stato cercato a fine partita anche dai curiosi giornalisti danesi.

«Avremmo festeggiato il gol anche se fosse stato quello del 5-1 o 6-1 - sottolinea il capitano dei titani alla sua 45ª presenza in nazionale - ma segnare la rete del pareggio è stato pazzesco. E la cosa che ci rende ancor più orgogliosi, è che il gol non è figlio di un episodio isolato, ma ce lo siamo meritati, a tal punto che qualche secondo prima Kjaer aveva salvato sulla linea un gol praticamente fatto».

Diciamo che Golinucci non è proprio avvezzo a gonfiare le reti avversarie. «Ne faccio un paio all’anno, non di più e per questa stagione ho esaurito il bonus, visto che il primo è arrivato nella Supercoppa (ha sbloccato il punteggio nel vittorioso 2-0 della Virtus sul Tre Penne, ndr). Non sono stati due gol banali».

Ci racconta il gol? «Non dovevo essere lì, subito dentro l’area, su azione di corner io di solito sono più indietro. Però avevamo fatto un paio di sostituzioni, quindi avevamo cambiato anche la disposizione degli uomini sulle palle da fermo. I difensori danesi mi hanno lasciato solo e quando ho visto la palla arrivare verso di me ho tirato (un po’ sbilanciato, ndr) ed è entrata».

Il tecnico danese Hjulmand in conferenza stampa aveva accennato ad alcuni accorgimenti tattici non fidandosi troppo di San Marino. Aveva visto bene dunque. «L’avevamo preparata bene anche noi, sapevamo che tutto il loro gioco passava da Eriksen, fermarlo è impossibile, dovevamo limitarlo e ci siamo riusciti abbastanza bene, anche se sul loro primo gol è stato proprio Eriksen a iniziare l’azione e poi Hojlund si è inventato una prodezza. Inoltre serviva un grande sforzo sulle fasce perché in quella zona loro sono veramente forti, ma i nostri terzini hanno fatto un lavoro incredibile».

Golinucci conferma che le ultime partite sono servite da lezione. «Sì, in Danimarca un mese fa sul giro palla eravamo sempre in ritardo sul loro portatore, cosa che invece non si è verificata allo Stadium e sabato scorso a Belfast abbiamo pagato un approccio negativo, mentre martedì sera siamo subito partiti grintosi e combattivi».

La rabbia per il gol del 2-1? «Avevamo un uomo a terra vicino alla nostra area, ci aspettavamo da parte loro un maggiore rispetto, ma capisco che erano alla ricerca della vittoria, tutto per loro si era complicato, il fair play non c’è stato ma ne faremo tesoro».

A chi dedica questo gol? «A chi era in campo con me, a chi era in panchina, a quelli in tribuna, ma soprattutto a tutte le persone che fanno parte di questo gruppo».

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