Simone Bastoni si candida al titolo peggiore esultanza dell’anno, con doppia nomination, visto che corre anche per quella meno furba. È il giocatore con più presenze in A della rosa, ma non è mai riuscito ad essere costante. Per rapporto qualità-prezzo è sul podio degli acquisti più infelici della giovane storia del Cesena Fc, diciamo una medaglia d’argento, incastrato tra il bronzo di Alexis Ferrante (parecchia spesa, pochissima resa) e la medaglia d’oro di Sydney Van Hooijdonk: più che una punta, un testimonial dell’Avis (un bagno di sangue del genere si spera di non vederlo più).
Il gol di ieri poteva rappresentare l’inizio di una risalita tipo Mario Manzo o Gianluca Segarelli, invece certifica solo che siamo di fronte a un buon giocatore che è meglio che vada altrove. In tutti questi mesi, il Cesena si è guadagnato una classifica magnifica innanzi tutto per meriti suoi e anche per un feeling con la piazza che si è costruito con un lavoro serio e riconosciuto da tutti. In altri stadi sarebbero stati molto più permalosi per certe esultanze e non è il caso di rovinare un clima positivo per leggerezze individuali. Magari spunta un dirigente che lo spiega a Bastoni. Anzi, è scontato che quel dirigente spunti.
L’avvicinamento alla fine del 2025 certifica che se Mignani è arrivato bene al panettone, Fusco ci è arrivato benissimo. Era arrivato circondato da un generale scetticismo, ma tutti i numeri parlano per lui. Gli è stato chiesto di intervenire sul regime di spesa di un club che nella scorsa stagione ha viaggiato all’inaccettabile ritmo di più di un milione di perdita al mese: lo ha fatto e allo stesso tempo la classifica è migliorata. Mettersi a fare le pulci sul singolo acquisto (Frabotta benissimo, Blesa bene, Olivieri insomma) ha poco senso. Gli acquisti buoni o meno buoni capitano a tutti i direttori, quello che conta è la coerenza di un percorso. L’importante è che si veda una logica e la logica si vede: fare un calcio solido e sostenibile lanciando i giovani. Di questo passo, siamo arrivati fino ad un tipo di mese di dicembre in cui leggere ad alta voce la classifica è il migliore complimento possibile per il Cesena.
Pure il punto con la Juve Stabia ogni giorno che passa sembrerà più bello. L’avversario era tosto e bene allenato, poi un arbitro in giornata infelice è un inciampo che può capitare. Tre assenze importanti (Ciofi, Frabotta e poi Castagnetti) potevano essere un sacco di mattoni sulla schiena di una squadra che non brilla per profondità, invece è arrivata un’altra rimonta che per una questione di sfumature non è stata vincente. È l’ultimo indizio che c’è tanto di buono in un gruppo che merita di essere ritoccato per tempo, magari già all’inizio di gennaio, per attaccare al meglio le prime partite del 2026 e non trovare traffico sul mercato. Visto il periodo, muoversi in anticipo eviterebbe quel genere di traffico reso celebre da un antico sketch di Paolo Rossi a teatro: “Giuseppe e Maria non trovarono un alloggio e furono costretti a riparare in una grotta. Cosa speravano di trovare? Quando ti muovi all’ultimo momento, succede così: a Natale è normale che sia tutto pieno”.
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