Il Cesena si è fatto un regalo: crescere all’ombra di una classifica fantastica

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Partita istruttiva e ruvida, imparando nozioni importanti. La vittoria stagionale col divario più netto non è nata da una delle prestazioni migliori a livello di gioco, anzi, ma tutto questo non è che è una stella in più sulla recensione di Cesena-Avellino 3-0. Ci sono fondati sospetti sul fatto che un anno fa il Cesena questo tipo di partita non l’avrebbe vinta, rannicchiandosi su se stesso dopo i primi calci presi alle caviglie. Ieri invece si è vista una vittoria di letture e colpi individuali: mezzora per leggere le pieghe del primo tempo, poi ecco i piedi di Ciervo, Blesa e Klinsmann a scavare la differenza. Una serie di guizzi d’autore per una squadra tenuta incollata alla partita dalla spaventosa conoscenza del calcio di Castagnetti, uno talmente avanti che probabilmente sa già come finiranno le prossime 5 partite, però sta zitto per non rovinarci la sorpresa.

Il terzo posto con annesso +4 su Venezia e Palermo è un grande risultato che Mignani può coltivare in modo ideale, godendosi i pregi e lavorando sereno sui difetti. C’è tantissimo dell’allenatore in una classifica fantastica, che poi è quello che conta, tutto il resto viene dopo. Tra i difetti, c’è un attacco così infarcito di scommesse e dubbi da sciogliere che ricorda un vecchio successo editoriale di Claudio Bisio, che tanti anni fa si produsse in un libro molto particolare sul mondo dei fumetti. Già il titolo (“Quella vacca di Nonna Papera” - Baldini & Castoldi editore) introduceva una serie di grandi domande tra cui: “Mi spiegate a quale titolo Nonna Papera a Natale cucina il tacchino?”, con velate accuse di istigazione al cannibalismo al mondo della Disney.

I dubbi da sciogliere, si diceva. Il Cesena si sta avvicinando al mercato di gennaio con il privilegio di avere un blocco consolidato. L’architrave costruita in estate funziona, tra i titolari i ruoli fondamentali sono coperti: i ritocchi serviranno per provare un salto di qualità, non per tamponare delle emergenze e questo è un bel vantaggio. All’ombra di una classifica magnifica, se c’è qualcosa che sta mancando è un partner al fianco di Shpendi. Un partner che non è facile da trovare e mica perché in giro non ci sia nulla, in fondo di punte sono pieni i fossi. Non è facile da trovare perché non è così semplice giocare vicino a Shpendi. Parliamo di un ragazzo che lontano dalla porta sa essere altruista, mentre nell’area avversaria ha l’egoismo inzaghiano di chi sa che deve fare gol per mestiere, guarda solo la porta e non è una punta da dialogo. In questi anni, chi è stato l’attaccante che ha reso meglio al fianco di Shpendi? Augustus Kargbo, uno che a forza di sgommate e dribbling apriva la scatola per Cristian.

Riassumendo, potrebbe fare comodo qualcuno a grandi linee con le caratteristiche di Kargbo. Diciamo un polivalente d’attacco che conosca la B, bravo nel saltare l’uomo per garantire assist e qualche gol. E visto che a gennaio gli inserimenti in corsa possono essere complicati, se poi conoscesse già l’ambiente di Cesena sarebbe il massimo, ma forse è chiedere troppo. Vallo a trovare uno così. Anzi no, qualcuno ci sarebbe. Per esempio, unendo le iniziali della prima frase di questo articolo, si ottiene il cognome di uno che ha vinto gli ultimi due campionati di B e ora a Sassuolo non gioca quasi mai.

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