Virtus, per Pollini garantisce Pinza: “Per la B è un lusso”

«”Pollo”? Per la B è davvero un lusso». Così, qualche giorno fa, si concludeva una chiacchierata con Tommaso Pinza su Lorenzo Pollini, play della Virtus che era stato suo compagno nella under 19 di Brescia che si è fermata in semifinale nella Next Gen Cup dello scorso anno. «Galetti e Marchi mi hanno convinto da subito - parola del prodotto delle giovanili della Pallacanestro Brescia - dimostrando grande interesse nei miei confronti in questo progetto della Virtus improntato sui giovani. Pinza mi ha confermato che la Virtus è il posto giusto per me: l’ambiente, i tifosi, il derby con l’Andrea Costa, tutti ingredienti che mi hanno fatto mettere da subito la Virtus davanti a tutti».

Scartata San Vendemiano (dove sarebbe stato tutto diverso), la Virtus è sempre stata nei pensieri di questo play che ha scelto il giallonero per la prima esperienza lontano da casa in B Nazionale. «Se Brescia per me è stato l’anno zero - sottolinea il play di Desenzano - la Virtus rappresenta l’anno 1: il mio sogno è quello di vivere di pallacanestro, cercando di raggiungere il livello più alto possibile attraverso il lavoro quotidiano. Cerco sempre di affrontare ogni partita e ogni momento del gioco restando calmo con l’obiettivo di portare a termine il compito che mi è stato assegnato: non sono un tipo flashy (appariscente, ndr) ma voglio aiutare la squadra a fare il meglio possibile. Dei nuovi compagni conosco Baldi, che ho affrontato un paio di anni fa con la Next Gen: siamo praticamente coetanei e sarà molto stimolante in allenamento poter spingere l’un l’altro a fare sempre meglio per una sana competizione per il bene della squadra. Dalle giovanili ho imparato che ogni giorno bisogna cercare di migliorarsi, se non sei il più forte devi fare in modo di cercare di diventarlo capendo quale è il tuo ruolo in campo conoscendo a fondo il sistema con la responsabilità e la leadership che servono».

La finale scudetto con Brescia? «I play-off sono stati un sogno, ho visto cosa è davvero vivere il basket e da spettatore ho visto in campo una fisicità in campo che è completamente diversa da quella della stagione regolare».

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