Virtus, dopo la lettera di Fiumi ecco quella dei soci Loreti e Balbo

Una lettera per rendere noto quanto era chiaro guardando i bilanci 2023 e 2024 ovvero che quello iniziato da qualche giorno è un maggio simile a quello di 20 anni fa, ovvero nel quale un pezzo di Imola ha preso coscienza di quanto sia a rischio il futuro del basket giallonero. La lettera inviata dai soci Stefano Loreti e Renzo Balbo è arrivata una decina di giorni dopo quella con la quale Davide Fiumi aveva preannunciato il disimpegno dalla Virtus con le sue quote regalate all’amministratore unico Loreti e al socio Balbo. Decisione che nella loro lettera i due soci definiscono 《improvvisa e inaspettata.
Un “regalo” (visto che i 115mila euro di Fiumi del capitale sociale sono già andate a coprire parte dei 378.000 euro di perdita del bilancio al 30 giugno 2023 passato a 122mila nel bilancio di un anno dopo) che consegna la Virtus in mano a Loreti-Balbo che però non possono sostenere un peso simile. 《Appare opportuno, per ragioni di trasparenza, precisare - si legge nella lettera - “che da una prima analisi sulla situazione economico-finanziaria sull’anno in corso, emergerebbe una importante discrepanza in negativo tra entrate e uscite, tale da rendere indispensabile il reperimento di nuove risorse per concludere la stagione in corso per poi verificare la fattibilità relativa all’anno sportivo venturo. Ci auguriamo quindi che il dottor Fiumi possa supportare la Virtus Imola sino al termine della presente stagione, come ha sempre fatto negli ultimi anni, affinché si possa veramente ambire a nuovi traguardi (quelli dei quali Fiumi aveva parlato nella propria lettera, ndr) ed evitare che la società si trovi a fronteggiare notevolissime difficoltà”. La sostanza è semplice: se Davide Fiumi rispetterà gli impegni economici previsti dallo status quo societario prima del 15 maggio, la Virtus potrà pensare a un futuro di ristrettezze anche in B nazionale, altrimenti non è detto ci possa essere un futuro.
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