Unieuro, una sconfitta indolore sognando già la rivincita in finale

Perdere, specialmente davanti a 3.400 tifosi giunti di venerdì sera a festeggiare uno stupendo primo posto conquistato in campionato, lascia sempre la bocca amara in chi non è abituato alla sconfitta. Perdere in una condizione di formazione, di condizione e di motivazioni di classifica che già alla vigilia lasciavano presupporre un “di più” per i propri avversari, può essere accolto senza eccessivi crucci. Specialmente guardandosi e immaginando la sfida stessa, in una prospettiva futura.

È questo lo stato d’animo che accompagna l’Unieuro all’indomani del match perso con l’Acqua San Bernardo Cantù nell’anticipo della penultima giornata della fase ad orologio, una gara che si potrebbe augurare ad entrambe di rivedere ancora, e per potenziali cinque volte, in questa annata. Sì, perché se Forlì si era già guadagnata la prima testa di serie del tabellone Oro dei prossimi play-off, Cantù con i due punti ottenuti al Pala Galassi si è messa definitivamente in tasca il secondo posto nel girone Verde. Questo significa che, se entrambe dovessero fare valere il vantaggio del ranking nei primi due turni, Unieuro-Acqua San Bernardo sarebbe la finalissima per un posto in serie A.

E allora, anche in quest’ottica, cosa ha detto il match di venerdì? Innanzitutto che per come è strutturata la squadra, l’impatto di Xavier Johnson non è replicabile. Senza il suo lungo di più alto e costante rendimento, infatti, Forlì ha fatiicato enormemente sotto le plance e ha subìto 10 rimbalzi offensivi con una squadra che, in realtà, è 23ª e penultima per rimbalzi catturati. In questa situazione, acuita dalle difficoltà fisiche di un Kadeem Allen inefficace nella sue dimensione penetrativa (quella a lui più congeniale), l’Unieuro aveva bisogno di tiro da fuori e, invece, oltre al pessimo 56% ai liberi, ha registrato il 26% dall’arco: 11 triple a 5 il divario, con Cantù che ha sempre condotto, ma che pure ha fatto suo il match solo negli ultimi 2’. E specialmente, in quei 90” che, dal volenteroso rientro dei biancorossi sul 59-59 del 34’, l’hanno portata sul 59-67 con un determinante break di 8-0.

Insomma, Forlì ha sempre inseguito, ma ha lottato nonostante i problemi, le difficoltà del match e l’energia maggiore che Cantù ha calato sul parquet. Ne è consapevole anche Antimo Martino: «Cantù ha meritato la vittoria, mentre noi non siamo riusciti a sopperire all’assenza di Johnson, specialmente con pochi giorni davanti per trovare adeguamenti: il suo atletismo, la sua fisicità contro una squadra come l’Acqua San Bernardo ci sono mancati. Poi è vero che i miei ragazzi si sono affidati al proprio Dna e hanno trovato la forza per rientrare in partita, ma alla fine avevamo speso troppe energie, i falli dei lunghi non ci aiutavano a gestire il match come pensavamo, e quando abbiamo subìto un paio di triple, non siamo stati più in grado di rispondere».

Il pensiero, comunque è già oltre. «A me non piace perdere neppure a biliardo, ma le circostanze rendono questa sconfitta un po’ più indolore. Dobbiamo mettere da parte questa gara, giocarne un’altra domenica prossima e poi prepararci al meglio per l’appuntamento più importante: i play-off».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui