Unieuro, Tavernelli nuovo capitano: «Un onore esserlo anche a Forlì»

Da Jacopo Giachetti a Daniele Cinciarini, il blasone passa ora in capo a Riccardo Tavernelli. Nel giorno in cui la Pallacanestro 2.015 raggiunge quota 2mila abbonamenti sottoscritti (risultato significativo considerando le polemiche società-tifoseria con cui si era chiusa la stagione scorsa), arriva anche l’investitura a nuovo capitano della squadra biancorossa per il 34enne playmaker di Monza.

Arrivato l’estate passata da una lunga esperienza a Tortona, con però poco campo sulle gambe nel 2023/2024, accolto senza gradi entusiasmi e partito non ai cento all’ora nella fase iniziale del campionato, dopo aver “studiato” la squadra e aver ritrovato ritmo, Tavernelli ha saputo imporsi dentro il gruppo e agli occhi dei tifosi e in una società (sport compreso) che sembra poter vivere solo di immagine e “hype”, la fascia che ora cinge idealmente il suo braccio è una felice vittoria in controtendenza della sostanza sull’aspetto.

Lui, poi, ad essere capitano, ormai sta facendo l’abitudine. E non è certo un caso. «Forlì è la terza squadra in cui lo sono – rivela - La prima volta fu a Latina e poi a Tortona, ed esserlo anche all’Unieuro è un onore, soprattutto perché sono stato scelto anche dal gruppo e dopo che tifosi, società e compagni hanno imparato a conoscermi. Il mio ruolo, comunque, non cambierà troppo rispetto a quello che incarnavo già dentro la squadra della passata stagione, anzi forse dovrò parlare persino di meno».

Perché? «Beh, siamo un gruppo così ricco di giocatori esperti e di personalità che tra noi basteranno davvero poche parole per intenderci».

Una formazione nella quale, tra l’altro, tutti si conoscono molto bene tra loro. «Sì, come avversari ognuno sa benissimo le caratteristiche dell’altro, poi io ho già giocato con Masciadri e con Gazzotti in passato e tutti, a parte Pepe, hanno già lavorato con Antimo Martino – spiega il regista dei forlivesi - Questo facilita non solo la ricerca della chimica, ma anche l’apprendimento dei concetti del coach: vista la grande disponibilità che tutti stanno dimostrando in palestra, probabilmente partiamo già un passo avanti».

Non male visto che manca un mese esatto all’inizio del campionato (e prima ci sarà la Supercoppa). «Credo che sarà un’A2 quasi identica a quella dell’anno scorso, con otto squadre, almeno, tutte raggruppate tra loro per le posizioni che contano. Noi vogliamo e possiamo essere tra queste, anche perché la squadra è sì cambiata, ma credo abbia tante risorse da sfruttare: possiamo giocare più a campo aperto, abbiamo molti trattatori di palla, tanta pericolosità da fuori e se saremo un po’ meno fisici sotto, siamo anche sicuramente più veloci e non meno duri».

Il primissimo test ci sarà domani alle 18.30 a Perugia al cospetto della Virtus Roma di B Nazionale, poi di nuovo allenamenti, con Tavernelli che, da capitano e “professore”, ora ha un compito speciale: fare crescere, e bene, una promessa come Tommaso Pinza.

«Io il prof e lui l’allievo? Lo spero – sorride - Già nella prima metà del torneo scorso ho provato a dargli suggerimenti, ora che è stabilmente nei dieci, io sono anche a sua disposizione. Tommaso ha un gran tiro, buona visione, ma ovviamente deve crescere in altri aspetti e quest’anno gli servirà moltissimo. Ha l’atteggiamento giusto, poi: è sempre vicino a me, fa domande di continuo, è curioso e ha tanta voglia di imparare».

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