Unieuro, risorgere a Brindisi non è una missione impossibile

Quando la classifica piange, ogni partita può e deve rappresentare un’opportunità per avviare la tanto attesa e imprescindibile svolta. Anche quelle, sulla carta, dal pronostico più chiuso come la trasferta che, sabato, attende l’Unieuro al Pala Pentassuglia di Brindisi. Vincere nel fortino pugliese è una missione impossibile? No, perché la storia della serie A2 di quest’anno racconta che dopo appena 6 partite, 18 squadre su 20 hanno già perso almeno una volta in casa propria. Ardua, però, lo è di sicuro visto che tra le uniche due ancora imbattute tra le mura amiche, c’è proprio la formazione di coach Piero Bucchi (l’altra è Verona), che comanda assieme alla Tezenis e alla sorpresissima Pesaro, una classifica della quale è “ai punti” la vera leader “morale”.

Provare a fare l’impresa

Vero è che Forlì l’impresa deve provarla e non considerare questa tappa solo come intermedia o, per usare un’immagine ciclistica, “di trasferimento”, in attesa del doppio, delicatissimo e rivelatore confronto, con la Gemini Mestre mercoledì al Pala Galassi e con Torino tra due domeniche. Un mini-ciclo che precede un altro incontro fondamentale, quello con l’Urania Milano a Forlì, e che verrebbe affrontato sicuramente con maggiore fiducia e convinzione nella testa se arrivasse un colpaccio a Brindisi.

I biancorossi si troveranno di fronte la squadra con la miglior differenza canestri del campionato, segno che a dispetto dell’assenza sin dalla prima giornata della guardia Usa, Blake Francis, coach Bucchi ha costruito un meccanismo perfetto o quasi, che si regge su tre fattori: coralità e condivisione delle responsabilità in attacco, difesa e forza sotto canestro. La Valtur manda, infatti quattro uomini in doppia cifra di media a incontro (Copeland, Vildera, Esposito e Miani), più l’ex forlivese Radonjic a ruota a quota 9. Dietro, i pugliesi sono la squadra che concede meno in assoluto, appena 66 punti a partita, e nella contesa a rimbalzo svettano su tutti: unica realtà a superare le 40 carambole catturate a gara.

In sostanza sono proprio le voci nelle quali, di riflesso, l’Unieuro stenta, ma adesso coach Antimo Martino deve pensare prima di tutto a recuperare i suoi, non solo mentalmente, ma anche fisicamente. Capitan Riccardo Tavernelli, di cui c’è tanto bisogno per mettere ordine all’attacco, sarà ancora fuori dai giochi. In teoria anche per Mestre, con la speranza di recuperarlo per la trasferta di Torino o, al più tardi, per il match con Milano. Riccardo Pinza, uscito da migliore in campo a 6’ dal gong di domenica, invece ci sarà. Ieri è tornato in palestra, senza punti di sutura al labbro. Il play del 2006 prova ancora un po’ di dolore ai denti, ma idealmente li stringerà.

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