Per ora l’Unieuro ha dimostrato di saper reagire dopo brutte cadute

Sapersi rialzare dopo una caduta. È da sempre, nella vita come nello sport, la regola aurea, la discriminante tra chi prova quantomeno a perseguire i propri obiettivi e chi invece non potrà neppure sperare di raggiungerli. Nel campionato di A2 edizione 2024-2025, rappresenta ancor più che in passato, l’elemento che farà realmente la differenza.

Pensare di rivivere stagioni da 80% e più di vittorie, come riuscì all’Unieuro nelle scorse due annate, è inimmaginabile vuoi per il fatto, semplice ma determinante, che si è passati da 12 (e prima 14) a 20 formazioni in lizza, vuoi per il livellamento che unificare due gironi distinti ha comportato.

Per questa ragione la sconfitta non dovrà essere letta e vissuta come un problema in sé, a patto che a questa segua una reazione. Tanto più se il ko è stato pesante nelle modalità con cui è maturato.

È il caso dell’Unieuro, che domenica a Brindisi è caduta malissimo, ma che mercoledì con Pesaro ha saputo reagire e rialzarsi prontamente. Un bel segnale per Antimo Martino, una risposta attesa e trovata che va tenuta cara e va oltre problemi che comunque persistono e oltre la pessima figura fatta da Pesaro al Pala Galassi.

Quest’ultima figlia sì di dinamiche tutte interne alla Vuelle (che ieri ha ufficializzato il ritorno in panchina di Spiro Leka), ma anche dell’ottimo atteggiamento dimostrato da Forlì al suo cospetto.

Comprensibile e giustificatissima la contentezza del coach biancorosso. «Proprio con l’atteggiamento dovevamo dimostrare tutto il nostro disappunto non per la sconfitta a Brindisi, dove non saremo gli unici a perdere, ma per come era arrivata - ammette Martino -. Serviva l’atteggiamento avuto con Verona, senza inventarci nulla, e la risposta sotto questo aspetto di ogni atleta sceso in campo, è stata eccellente. Volevamo fare questo tipo di partita e ci siamo riusciti».

Martino fa poi uscire dal suo vocabolario un termine che suona come messaggio e che potrebbe diventare un “mantra” della stagione: equilibrio. «Bisogna averlo dopo le sconfitte e anche dopo vittorie come quella con Pesaro. Si guarda avanti con serenità, perché non eravamo scarsi domenica e non siamo fenomeni adesso. Ora prepariamo Avellino con l’intenzione di conquistare la prima vittoria in trasferta che vogliamo assolutamente».

Per passare al Pala Del Mauro servirà una difesa come quella sfoggiata con la Carpegna Prosciutto. «È stata fondamentale - conferma l’allenatore -. Abbiamo tenuto a quota 50 una squadra con tanti punti nelle mani, abbiamo fatto tutto quanto preparato, ma soprattutto l’abbiamo fatto con la necessaria intensità».

Avellino ha 6 punti come Forlì ma a Martino non suona strano, anzi la classifica dei suoi gli iduce anche pensieri positivi «Abbiamo tanti margini di miglioramento siamo ancora senza Dawson, un giocatore importante per noi, e nonostante questo avere la nostra classifica è un risultato molto importante. Non dimentichiamoci che abbiamo già giocato a Cividale e Brindisi e battuto Verona e Pesaro. Non è da sottovalutare, dobbiamo essere soddisfatti di quanto fatto senza presunzione di vincere con tutti. Ripeto: equilibrio e fiducia».

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