Nicosanti crede nell’Unieuro: “Il nostro staff non è secondo a nessuno”

«Dobbiamo avere fiducia. Noi nel nostro gruppo e in uno staff tecnico che non è secondo a nessuno, ce l’abbiamo. Devono averla anche i tifosi e in primis i giocatori, perché hanno dimostrato di sapere vincere con tutte le migliori di questa A2: mettiamoci alle spalle la regular season e ripartiamo verso un percorso nuovo sul quale siamo davvero tutti alla pari».
Parola di Giancarlo Nicosanti
Il presidente di una Pallacanestro 2.015 che dopo due stagioni consecutive nelle quali arrivò ai play-off da prima testa di serie, ora li giocherà da subito senza il vantaggio del fattore campo. Accadde già nel 2019 e nel 2022 e Forlì venne eliminata in cinque gare da Rieti e in quattro da Cantù. Ora è il momento di scrivere una storia diversa. «Lo spero e ci conto, quel che mi aspetto è comunque di vincere quante più partite possibile, perché in un campionato come quello di quest’anno, bellissimo, di un livello qualitativo, ma anche di un equilibrio mai visti prima, nessuno può fare realmente delle previsioni».
Innegabile sia così, anche perché il sesto posto finale dei biancorossi pesa sì nell’accoppiamento con Cividale, ma è l’esito di una stagione da ben 38 gare che ha visto l’Unieuro avere gli stessi punti finali della quarta e appena due in meno della terza. E allora, che regular season è stata per Nicosanti? «Una stagione soddisfacente, la squadra ha fatto ciò che le era stato chiesto, ossia qualificarsi direttamente ai play-off - dichiara -. Non era facile, tante formazioni alla vigilia più accreditate di noi, ci sono arrivate alle spalle. Ricordiamoci che abbiamo affrontato un torneo cui non eravamo abituati, nel quale a parte Udine e, parzialmente, Rimini, gli alti e bassi li hanno vissuti tutti. Intermittenze non inspiegabili, bensì spiegabilissime col tipo di A2 che si è rivelata essere quella di quest’anno».
Forlì le sue fasi alterne le ha avute eccome e non le ha superate del tutto. È però una squadra in crescita. «Credo sia stato molto bravo Antimo Martino a trovare assetti nuovi rispetto a quelli che si ipotizzava all’inizio e per me il girone di ritorno è stato molto buono – riflette Nicosanti -. Le difficoltà che abbiamo affrontato nei primi mesi sono state dovute alla situazione di Dawson e a un concentrato di turni infrasettimanali che hanno rallentato la conoscenza reciproca e l’alchimia in campo».
Eppure, nonostante una “primavera in fiore”, l’Unieuro dal 4° posto è scivolata al 6° in 40 minuti di oblio a Cento. Questo cambia il giudizio? «No. Evidentemente Rieti e Cividale hanno fatto qualcosa in più di noi, ci hanno battuto due volte ciascuna, ma le nostre chance restano intatte e noi siamo tutta un’altra cosa rispetto alla squadra che ha affrontato i friulani in campionato».
Fiducia intatta
Già, perché in entrambe le circostanze c’era Shawn Dawson e perché dall’ultimo confronto sono trascorsi 4 mesi. «Di difficoltà ne abbiamo affrontate, è servito più tempo del previsto per avere un’identità, ma la nostra fiducia è sempre rimasta intatta e gli equilibri li abbiamo raggiunti». Quelli nei quali, ora, anche Harper pare inserito al meglio. «Ha dovuto capire quale dovesse essere il suo ruolo in squadra in un torneo diverso da quelli in cui ha sempre giocato, ma l’Harper di oggi è quello che ci aspettavamo potesse e dovesse essere e ritengo sia pronto a dimostrare il suo valore nei play-off ».
Quelli che l’Unieuro affronta da “underdog” per stupire? «Siamo tutti 0-0, non vedo favoriti. Abbiamo pregi e limiti come tutti, abbiamo un’esperienza che in queste gare si può fare sentire, un grande staff, ma dobbiamo avere è la fiducia ognuno in se stesso e nei propri compagni».
Da domenica prossima parlerà il campo, poi arriverà comunque un’estate calda. E il rinnovo del main sponsor in scadenza è un nodo cruciale. Nonostante Nicosanti, dopo 43 anni in azienda, ora non ne faccia più parte, Unieuro resterà al fianco del basket cittadino? «Una risposta non ce l’ho. Spero, vorrei, che questo rapporto proseguisse e ho fiducia nelle persone e nelle parole che i vertici francesi di Unieuro hanno speso in tal senso. Loro sono consapevoli del legame storico che c’è con la città. È chiaro, comunque, che la sponsorizzazione sia un requisito importantissimo per programmare il futuro e quindi mi auguro si possano avere certezze in tal senso il prima possibile».
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