Martino: «Voglio un’Unieuro spietata e determinata»

«Determinati e spietati: è quanto dovremo essere per allungare la serie con Cividale». Due sole parole, quelle usate da Antimo Martino, ma che racchiudono in loro non solo tutto ciò che l’Unieuro dovrà essere questa sera davanti al pubblico amico per non uscire di scena già al primo turno dei play-off (palla a due alle 20.30, arbitrano Miniati, Maschio e Gai) tutto ciò che è stata solo in parte (determinata) o per nulla (spietata) nei primi due incontri persi in Friuli.

Stasera non c’è via d’uscita a quel “not in my house” caro agli statunitensi. Se Forlì può proseguire, è da questo punto che deve partire la riscossa, ma se proprio dovrà cadere, succeda in garacinque e non al Pala Galassi. «Dovremo sfoderare una prova di grande energia e attenzione - ammette il tecnico dei romagnoli - oltre al forte desiderio di vincere e di mettere pressione ai nostri avversari. A Cividale siamo stati bravi, ma non abbastanza per portare a casa un successo e quella differenza che è mancata là, dobbiamo colmarla in garatre grazie anche alla spinta dei nostri tifosi. Noi però dovremo avere quella rabbia, quel desiderio forte che muove chi ha percepito che poteva vincere e non è riuscito a farlo».

Sicuramente per merito dei gialloblù di coach Stefano Pillastrini, bravi a trovare ogni volta protagonisti diversi e decisivi e a reagire dopo i propri impasse, ma altrettanto evidentemente anche per demeriti dei biancorossi che hanno dato appigli agli avversari per rialzarsi, rimontare e poi scappare via.

«È necessario essere più concreti e più duri in certi momenti della partita, ponendo massima attenzione a tutto ciò che può essere sotto il nostro controllo e non a quanto vi sfugge. La squadra a Cividale ha lottato, non si può dire che non l’abbia fatto, però cestisticamente parlando dobbiamo risultare anche spietati».

La lettura della serie, infatti, sinora è molto semplice e sta tutta in quest’assunto. Martino la riassume efficacemente. «Siamo andati a Cividale convinti, abbiamo giocato due partite vere da play-off, nelle quali siamo andati sotto, con rabbia siamo tornati pari e poi abbiamo avuto la forza di allungare, ma ci sono sempre stati dei momenti in cui Cividale, in poco tempo, ha ricucito il margine per poi trovare fiducia e canestri di talento che hanno deciso il risultato. Anche noi, possiamo trovare però, quei canestri e dobbiamo trovarli».

Il rammarico, ma anche la possibile svolta è questa: migliorare le percentuali dal perimetro (sempre sotto il 30% sinora) ed evitare i punti dalla spazzatura dalla quale la Gesteco è bravissima a riciclare. «È la loro forza, ora magari qualche giocata fuori dal cilindro la tireremo fuori anche noi, però», auspica Martino che però non avrà più Daniele Magro in campo.

«È out a causa della botta all’anca del primo tempo - sospira -. Per noi era un giocatore importante, ci dava equilibri notevoli. Se penso anche alla febbre di Tavernelli o al ginocchio di Perkovic, che abbiamo deciso di fare giocare martedì, solo dopo pranzo, la mia esperienza ai play-off a Forlì non è stata molto fortunata sinora, ma con uno in meno dovremo essere ancora più uniti e motivati».

Dopo garadue è stato inibito per sette giorni, causa proteste verso gli arbitri nel tunnel degli spogliatoi, il general manager Renato Pasquali.

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