Alla sua Unieuro mancano ancora e sempre qualcosa, e qualcuno, per passare dall’averci provato all’esserci riuscita. Una discreta partita non è stata sufficiente con Verona, una prova migliore della precedente non è bastata neppure a Bologna.
Antimo Martino ne prende atto. «Siamo dispiaciuti per una partita nella quale siamo stati bravi a giocare in modo solido, ma il match è stato condizionato, credo, dai 13 rimbalzi d’attacco subìti nel primo tempo dai quali la Fortitudo ha prodotto 15 punti – spiega il coach dell’Unieuro - Nell’intervallo abbiamo affrontato proprio questo problema e siamo riusciti a superarlo, tenendo aperta una partita nella quale, a 2’40” dalla fine, prima dell’episodio del fallo sulla tripla di Sarto, eravamo avanti. Credo che il punteggio conclusivo sia bugiardo, ma è chiaro che nel rettilineo finale, contro la Fortitudo al Pala Dozza, gli episodi fan sempre la differenza».
Episodi che, poi, sono anche errori dei biancorossi, in difesa (ritardo su Sarto, mancato aiuto su Della Rosa) e in attacco. «Abbiamo sbagliato un paio di tiri da fuori aperti e di appoggi, è vero, ma non mi focalizzerei sulle singole occasioni – afferma Martino - Probabilmente una rotazione in meno dovuta all’assenza di Tavernelli ci ha portato ad essere stanche negli ultimi minuti. Chiaro che potevamo e dovevamo fare meglio in quei momenti quando la Fortitudo è stata più brava di noi».
Cosa serve adesso a Forlì? «Guardare avanti, il nostro obiettivo restano i play-off, ma ci serve una regolarità che ancora non riusciamo ad avere, pur giocando buone gare come quella al Madison. Dobbiamo cercare di raggiungerla,perché è la regolarità che, in questo campionato, paga di più».