L’Unieuro si è ritrovata ma adesso serve tanta continuità

È il campionato dell’incertezza e dell’imprevedibilità e per una domenica l’Unieuro non lo impara sulla propria pelle, ma lo scopre a proprio vantaggio e beneficio. Nel sabato in cui anche Verona cade a Bologna, la co-capolista Brindisi viene per la prima volta affondata al Pala Pentassuglia da una squadra come Forlì decimata negli uomini, ma ritrovata nel carattere e nell’applicazione.

Senza Tavernelli e nell’arco di poche ore privata anche di Allen e Gazzotti, la squadra di Antimo Martino ha dipinto un capolavoro a Brindisi meritandosi prima di tutto una domenica di serenità che serviva come un’oasi nel deserto, poi accendendo la fiamma della fiducia e della convinzione che starà ai biancorossi stessi tenere alimentata nei prossimi due impegni con Mestre in casa (mercoledì) e a Torino.

Una vittoria quel che più conta, meritata anche in termini di gioco al di là delle polemiche brindisine per le decisioni arbitrali degli ultimi 21 secondi di gioco. Dapprima, sul 75-78, l’1/2 in lunetta di Copeland che, conquistando rimbalzo d’attacco viene punito per invasione con conseguente tecnico alla panchina pugliese punito da Aradori per il 76-79. Poi il tecnico a Mouaha sul 76-80 per avere oltrepassato la linea laterale sulla rimessa romagnola. Se sul primo episodio i dubbi sono legittimi, sul secondo la decisione non fa una piega dal punto di vista regolamentare.

Ai punti comunque l’Unieuro il successo l’ha legittimato eccome soprattutto per la capacità di resistere e recuperare da due momenti difficili per una squadra considerata in crisi: il -9 a metà terza frazione (46-37) e il 68-63 a 5’20” dal gong.

Comprensibili dunque soddisfazione e orgoglio di Antimo Martino. «Sono molto soddisfatto del risultato e della prestazione e devo fare i complimenti alla squadra, perché siamo arrivati senza due giocatori e come se fosse uno scherzo del destino, anche con la febbre alta di Gazzotti in mattinata e con una distorsione alla caviglia riportata all’intervallo da Pinza. A volte, però, proprio nei momenti più difficili possono nascere cose belle e nelle difficoltà possiamo fare qualcosa di importante. Questo successo è importante, in sé e perché dà continuità dopo la prova con Scafati nella quale c’erano stati passi avanti. Sono fiducioso, stiamo iniziando a mettere le cose a posto».

Il momento era «molto negativo» come afferma Martino stesso e per questa ragione «la vittoria dà coraggio e dimostra come con il lavoro pian piano sistemeremo tutto come abbiamo sempre fatto».

Ovviamente bisogna dimostrarlo sul campo, già contro Mestre. «Come non ci siamo abbattuti dopo le sconfitte, ora dobbiamo essere contenti, celebrare questo risultato, ma tornare poi a casa un po’ più acciaccati del previsto, ma con gioia e l’energia da riversare subito in un match importante mercoledì sera».

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