Il presidente Nicosanti: “Unieuro, la coppa Italia è un punto di partenza”

Era il volto della felicità, sia dopo la semifinale vinta all’ultimo respiro con Cantù, sia dopo il trionfo sulla Fortitudo iquando assieme alla squadra cantava, saltellava e applaudiva davanti ai quasi 400 forlivesi giunti a Roma per vedere la sua e la loro Unieuro, vincere la Coppa Italia.

La gioia del presidente Giancarlo Nicosanti è immensa e le ragioni alla base sono talmente tante che occuperebbero un intero romanzo. «Il successo del 2016 fu una grande soddisfazione perché eravamo nati da pochi mesi, ma questo è il primo trofeo che la Pallacanestro 2.015 vince tra i professionisti, a un livello di competizione più alto ed è il frutto di tanti sacrifici con a fianco supporti straordinari come quelli che i soci della Fondazione, gli sponsor e i nostri tifosi, non ci hanno mai fatto mancare. Credo sia anche il successo della serietà, della dedizione e della passione. È questo che ci ha portato al vertice di una grande manifestazione nazionale e di questo sono grato a tutti».

Tra questi “tutti” c’è, ovviamente, la squadra. «Non abbiamo vinto per la superiorità del nostro roster, ma perché questa è una squadra che non molla mai. Non è un caso che abbia fatto suo ogni finale punto a punto da quando è iniziato il campionato: è la caratteristica di questo gruppo unitissimo che entra sempre in campo con la voglia di vincere».

Un collettivo nel quale ognuno sa essere protagonista, come hanno dimostrato Zampni e Radonjic in finale, ma che ha tre simboli. Due di questi portano il nome di Cinciarini e Allen. «Il capitano dà sempre l’esempio e tutti lo seguono e Allen è il primo a farlo, un ragazzo dal talento incredibile a cui tutti siamo stati vicini per metterlo nelle condizioni ideali. Se c’è segreto, è sapere ascoltare, assecondare quando è possibile, e mettere sempre il gruppo davanti a tutto».

Il terzo simbolo è Antimo Martino. Qual è il suo segreto? «L’ho sempre ammirato da avversario e quando abbiamo avuto l’opportunità di fare coincidere i nostri percorsi non ce la siamo lasciata sfuggire. Lui sta dando professionalità, dedizione, grandi capacità e, realmente, tutto ciò che anche personalmente può dare. Non so ancora dire quale sarà il suo futuro perché è giovane e giustamente ambizioso. Spero che la sua ambizione possa andare di pari passo con la nostra».

Già, perché ora torna il campionato. «Vogliamo la migliore posizione play-off possibile e ce la giochermo con chiunque. La Coppa Italia non è un punto d’arrivo, ma di partenza». e.p.

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